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Con le montagne sullo sfondo, una donna riscopre se stessa. Oggi arriva Lorenza Gentile

Al teatro Cagnoni, nell'ambito della Rassegna letteraria, la presentazione di “La volta giusta”

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

17 Ottobre 2025 - 12:00

Con le montagne sullo sfondo, una donna riscopre se stessa. Oggi arriva Lorenza Gentile

Riflettendo sulla domanda «Quando è la volta giusta per essere finalmente se stessi?» e rendendosi conto che molte persone non riescono a venirne a capo in una vita intera, Lorenza Gentile presenterà “La volta giusta”. Il romanzo edito da Feltrinelli, col consueto stile delicato, segue pubblicazioni di successo come Le piccole libertà” (ispirato alla sua esperienza presso la celebre libreria “Shakespeare and Company” di Parigi), “Le cose che ci salvano” e “Tutto il bello che ci aspetta”. Gentile sarà al teatro Cagnoni nell’ambito della Rassegna Letteraria venerdì 17 alle 21, dialogando con lo scrittore Rosario Pellecchia.


«“La volta giusta” – spiega l’autrice – è la storia di una donna che insieme al compagno vince un bando per il ripopolamento di uno splendido borgo quasi dimenticato sulle alpi Marittime. Peccato che il compagno si faccia attendere e lei si trovi così lì da sola: che fare? Andarsene o restare? Questa è la scelta che dovrà fare durante la storia, quando nel frattempo inizierà a riscoprirsi e a chiedersi finalmente: ma io che cosa voglio? E: chi sono? È un libro fatto di incontri, perché le verrà in aiuto la comunità del luogo, un libro sul potere dell’amicizia e sul vero significato dell’amore».

Cosa l’ha ispirata? C’è autobiografia o è completamente frutto di fantasia?
«Ho voluto raccontare che cosa succede quando ci si affida troppo agli altri. Lucilla è una donna che vorrebbe sentirsi salvata, mentre scoprirà che ha la forza di salvarsi da sola, con l’aiuto delle persone giuste. Come in tutti i miei libri ci sono degli aspetti che legano il personaggio a me, in questo caso l’idealismo e il bisogno di sentirsi amata, come tutti, ma anche la sensazione di non essere capace in niente. Ho voluto dimostrarle (e forse dimostrare a me stessa) che non è così. Nel posto giusto, con le persone giuste accadono i miracoli. Mi sono davvero trovata in quei luoghi, inoltre, nella vita vera, e da lì ho preso ispirazione».

Quanto è importante il paesaggio?
«Ci tenevo che fossero le Alpi Marittime perché le conosco, mi sono innamorata dell’atmosfera. In più, sono poco conosciute e invece meritano davvero attenzione. I paesini, lì, sono tutti a rischio spopolamento e questa penso sia una cosa interessante da raccontare. Ho provato a immaginarmi: come sarebbe viverci? Cosa imparerei? Quali sarebbero le sfide?  La storia avrebbe potuto essere ambientata su altre montagne, ma non sarebbe stata la stessa storia. C’è molto della cultura del luogo, e anche il paesaggio ha il suo peso».

Cosa si aspetta dall’incontro a Vigevano?
«Spero di rivedere volti conosciuti, lettori che mi seguono di libro in libro, è sempre una gioia grande, e mi piacerebbe vedere anche volti nuovi. Tutte persone a cui raccontare una storia, con cui farmi domande sulla vita. Vivo così gli incontri sui miei libri, come spunti per riflettere insieme. E ridere e commuoverci, anche, si spera. Di solito accade la magia».

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