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musica
23 Ottobre 2025 - 10:57
Maria Cecilia Farina
Si conclude questa domenica pomeriggio - 26 ottobre alle ore 17 - la rassegna di elevazioni musicali "Armonie Sacre di fine estate", organizzata dall'Associazione Musicale "Cantica Organi" di Vigevano, assieme al nostro settimanale "L'informatore" e Retecultura. E come ultimo luogo per questi appuntamenti musicali, è stata scelta la nuova sede dell'Associazione, ovvero la chiesa della Madonna degli Angeli con il suo pregiatissimo organo. Sarà l'occasione per ricordare un caro amico benefattore, l'avvocato Giglia, e per ritrovare alla consolle Maria Cecilia Farina, organista concertista internazionale, assente da più di un anno dalla scena vigevanese per impegni concertistici con Coro e Orchestra del Collegio Ghislieri di Pavia, di cui è uno dei soci fondatori.
Proprio a Maria Cecilia abbiamo chiesto di raccontarci nel dettaglio il programma di questa ultima elevazione: «Il terzo centenario della morte di Alessandro Scarlatti, offre lo spunto per il programma che eseguirò all’organo Rondìni-Serassi conservato alla Madonna degli Angeli, risalente al 1678 e il più antico di Vigevano, in ricordo del mio caro amico Giuseppe Giglia. Ad Alessandro Scarlatti, considerato uno dei maggiori maestri della scuola napoletana, sono accostati brani di autori coevi o di poco posteriori. Gli Scarlatti furono una famiglia di musicisti di origine siciliana, vissuti tra i primi anni del seicento e la seconda meta del settecento. Se ne contano almeno una decina, di cui Alessandro e il figlio Domenico sono i più illustri. La produzione di Alessandro è gigantesca, ed eccelle in tutti i generi: dal teatro alla musica sacra (in particolare gli Oratori, che compose in prevalenza a Roma), a quella da camera. Le sue numerose composizioni per tastiera sono destinate al clavicembalo o all’organo, secondo la prassi dell’epoca che non prevedeva, perlomeno in Italia, una netta distinzione tra la letteratura per gli strumenti “da tasto”. Si tratta prevalentemente di Toccate, pagine virtuosistiche e dal carattere imprevedibile, in cui la fantasia prevale sulla struttura formale. Poco spazio è lasciato all’austerità del contrappunto, e l’effetto retorico è dato da sezioni che rappresentano “affetti” contrastanti. Il programma offre l’opportunità di mettere a confronto vari stili dell’epoca, da quello improvvisativo e libero delle toccate di Scarlatti senior, alla scrittura più “galante” dei maestri napoletani di due generazioni successive: Leonardo Leo, Giovanni Battista Pergolesi e Domenico Scarlatti. Quest’ultimo, nelle caleidoscopiche sue Sonate ha saputo coniugare con straordinaria genialità lo stile napoletano-romano della sua formazione e della prima attività in Italia, alle influenze iberiche. Si trasferì infatti in Portogallo nel 1720 come insegnante dell’Infanta Maria Barbara, e nel 1729, quando la principessa andò sposa al re di Spagna, la seguì, stabilendosi definitivamente a Madrid. Del mix italo-iberico assolutamente unico ed indefinibile che è il mondo scarlattiano, il programma offre due esempi: le Sonate in stile cantabile K. 208 e K. 87, pagine di commosso patetismo. In chiusura si tornerà allo Scarlatti “senior”, con una delle sue più ampie e virtuosistiche Toccate: quella in La maggiore, articolata in quattro movimenti che comprendono anche una danza (Partita alla lombarda) e una baldanzosa Fuga conclusiva». L'ingresso all'evento è libero.
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