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14 Novembre 2025 - 16:46
L'immagine di locandina della mostra "Itadakimasu"
Dal 15 novembre 2025 al 6 aprile 2026, a Milano presso lo spazio Spazio Varesina 204 (Via Varesina 204) si tiene la mostra immaginativa e sensoriale "Itadakimasu – Le Storie Nascoste nella Cucina degli Anime", ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, a cura del food influencer Samuele Nazionale (meglio conosciuto come @pranzoakonoha) e della scrittrice Silvia Casini.
Immagina di passeggiare tra ramen fumanti, onigiri perfetti e bento vivaci… ma non sei in un ristorante: sei in un mondo animato. E quel mondo esiste davvero, a Milano.
Dal 15 novembre 2025 al 6 aprile 2026, lo Spazio Varesina 204 nel quartiere Certosa si trasforma in un vero e proprio santuario della cultura giapponese con la mostra Itadakimasu – Le Storie Nascoste nella Cucina degli Anime. Ideata da Vertigo Syndrome e curata dal food influencer Samuele Nazionale (meglio noto come @pranzoakonoha) insieme alla scrittrice Silvia Casini, l’esposizione è un’esperienza multisensoriale che unisce il calore della cucina al fascino dell’animazione.

Non è una mostra “solo da guardare”: è un viaggio. Nove sale tematiche vi condurranno attraverso atmosfere autentiche e iconiche, dove il cibo prende vita – letteralmente – e racconta le sue storie. Ci sono 16 video-ricette originali che mostrano come alcuni piatti degli anime possono essere preparati nel mondo reale. Poi ci sono 38 sculture di “cibo” realizzate con la tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, cioè quelle repliche realistiche di piatti che sembrano veri ma non si mangiano.
A completare l’allestimento, 14 stampe ukiyo-e, poster Ghibli, cartonati degli anime più amati e illustrazioni di artisti contemporanei: tutto con un filo conduttore ben definito, che intreccia la tradizione gastronomica giapponese con l’immaginario degli anime.
Alcune delle sale sono dei veri set: puoi immergerti nell’ambientazione di un santuario dedicato a Inari, la divinità del raccolto, oppure nella sala del bentō, dove impari a conoscere onigiri, “tako-wurstel” a forma di polpo e perfino Bunny Apples (mele intagliate a forma di coniglio).
E non finisce qui: c’è una sala dedicata al ramen, un “banchetto dei Kami” ispirato a La città incantata di Miyazaki, e ambientazioni che evocano l’estate giapponese, un café con karaoke e persino il Natale in stile nipponico.
All’ingresso, ogni visitatore riceve un piccolo ricettario scritto da @pranzoakonoha, con piatti ispirati agli anime. Sul retro ci sono le istruzioni per una caccia al tesoro a tema: un tocco divertente che rende l’esperienza ancora più partecipata.
Poi, se vuoi metterti in gioco, puoi salire sul palco di un vero karaoke allestito in stile café giapponese e cantare le sigle degli anime preferiti.
Per gli appassionati di anime: è un’occasione rara per vedere “da vicino” i piatti che hanno animato i tuoi cartoni preferiti, tradotti in installazioni reali.
Per chi ama il cibo e la cultura giapponese: non è solo estetica, ma anche tradizione culinaria. L’esposizione spiega la differenza tra washoku (cucina tradizionale giapponese) e yōshoku (piatti “adattati” al gusto occidentale), facendoti riflettere su come il cibo sia parte della storia e dell’identità di un popolo.
Per le famiglie e i curiosi: è un’esperienza interattiva, divertente, educativa: i più piccoli possono imparare a conoscere piatti e tradizioni, gli adulti possono riscoprire la magia degli anime sotto un’ottica nuova.
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