Un clarinetto e due fisarmoniche: il concerto di Santo Stefano

Clarinetto e due fisarmoniche: una a bottoni ed una a tasti. Il Museo del Tesoro del duomo ospiterà gli strumentisti lì, nella sala degli arazzi, forse la più bella e rappresentativa della collezione con ingresso da piazza Sant’Ambrogio. L’occasione è Santo Stefano. Venerdì 26 dalle 17,30 si esibiranno il clarinettista Davide Scarra e, appunto, due fisarmonicisti: Tazio Forte e Flaviano Braga. «Buona parte - spiega Nicoletta Sanna, curatrice del museo che appartiene alla Diocesi di Vigevano - è basata sull’improvvisazione. Il trio presenta un programma estremamente variopinto. Partendo da alcune celebri composizioni di Django Reinhardt, leggendario chitarrista sinti attivo in Europa tra il 1920 e il 1950, il trio continua con incursioni nel repertorio dello choro brasiliano accostato a composizioni a tratti brillanti e a tratti estremamente nostalgiche, senza mai seguire un filo conduttore».

Il concerto presenta parti in cui l’improvvisazione è il centro nevralgico, accostandole a brani di Bach o Ravel, arrangiati per questa insolita formazione dal vigevanese Forte. Oltre alla musica sopracitata il trio presenterà anche alcuni delle più celebri canzoni di Giovanni D’Anzi, autore di temi intramontabili insieme ad alcuni brani inediti composti dai tre musicisti in scena (la più celebre è forse “Bellezze in bicicletta”). L’ingresso è gratuito, ma fino all’esaurimento dei 65 posti a sedere disponibili. Il museo aprirà un’ora prima del concerto. Quella del 26 sarà l’ultima occasione di quest’anno per entrare negli spazi museali, perché la riapertura sarà il 6 gennaio (in modo straordinario). Poi verranno seguiti gli orari canonici, ossia i pomeriggi di ogni sabato e domenica.