Pedopornografia on line, una denuncia anche a Vigevano

Tutto è partito dalla denuncia di una donna, madre di un adolescente, che si era accorta della presenza di immagini erotiche di minori sullo smartphone del figlio. Le immagini venivano pubblicate su due gruppi Whatsapp ai quali il figlio era iscritto denominati “Tana della Luna” e “scoobyDank", gruppi che inizialmente condividevano immagini e video del genere “gore” ovvero di torture, suicidi e simili. La donna si è rivolta alle forze dell'ordine, consegnando il telefono al personale della Polizia Postale, che ne ha analizzato il contenuto. L’indagine è stata condotta dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania, che ha scoperto che gli aderenti a questi gruppi erano circa 300, identificando coloro che avevano divulgato o richiesto video e immagini di pornografia minorile, con vittime anche in età infantile. La vasta operazione, su scala nazionale, è stata coordinata dalla Procura Distrettuale e la Procura per i Minorenni di Catania: al momento sono 51 gli indagati, tra questi 30 minori. Tra i denunciati anche un 17enne di Vigevano. Le province interessate dalle perquisizioni sono state: Catania, Ragusa, Bari, Brindisi, Foggia, Taranto, Roma, Torino, Alessandria, Asti, Novara, Milano, Brescia, Pavia, Firenze, Livorno, Prato, Venezia, Treviso, Verona, Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli, Oristano, Gorizia, Terni, Genova, Matera, Forlì, L’Aquila. «L’operazione – è spiegato nel comunicato della polizia postale – ha messo in luce la gravità di un fenomeno delittuoso, quello della diffusione di materiale pedopornografico da parte di soggetti adolescenti che cercano e si scambiano tra loro pornografia anche infantile».