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Notte di follia per un 39enne di Parona: fugge all'alt, poi prende a calci un carabiniere

L'uomo aveva con sé un coltello. Nelle ore successive ha poi diffamato su Facebook uno dei militari che lo avevano bloccato

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

26 Agosto 2019 - 12:22

Notte di follia per un 39enne di Parona: fugge all'alt, poi prende a calci un carabiniere

Foto generica

Gli è stata ritirata anche la patente di guida perché aveva un tasso alcolemico superiore al limite.

Prima il diverbio a casa della madre, dove ha spaccato alcuni suppellettili e frantumato una porta in vetro. Poi è uscito con un coltello e, forse, anche un bastone. La signora, allarmata, ha chiamato più volte il 112, comunicando alla Centrale Operativa dei carabinieri di essere preoccupata che il figlio potesse compiere qualche sciocchezza, in particolare nei confronti dell'ex moglie. L'episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Intorno alle 22,30 i carabinieri hanno intercettato l'uomo – operaio 39enne, nato a Milano e residente a Parona, con precedenti di polizia – alla guida dell'auto in via Toma a Parona, intimandogli l'alt, anche azionando sistemi acustici e visivi. Anziché fermarsi, l'uomo ha pigiato sull'acceleratore, innescando una folle corsa lungo alcune vie del paese. Ha poi cercato di dileguarsi imboccando una via sterrata, ma ha perso il controllo del veicolo, uscendo fuori strada e finendo con le ruote posteriori dentro un fosso. Raggiunto nelle risaie, il 39enne ha minacciato i militari, colpendone uno con un calcio e provocandogli una contusione a un ginocchio. I carabinieri lo hanno poi immobilizzato e ammanettato. In caserma è stato sottoposto a due alcool-test, nei quali è risultato avere un tasso alcolemico superiore al limite consentito legge (in entrambi casi di 0.52 g/l), che hanno portato al ritiro della patente di guida. È stato denunciato, in stato di libertà, per lesioni e minaccia aggravata a pubblico ufficiale e minacce. Ieri (domenica) il 39enne ha pubblicato diversi post sulla propria pagina Facebook contenenti frasi offensive e diffamatorie, oggetto di calunnia, rivolte a uno dei militari coinvolti nell’intervento, che ha poi querelato per percosse, e dal quale riceverà a breve una controquerela.



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