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L’operazione

Traffico internazionale di droga, coinvolto anche un lomellino

Sequestrati 1100 chili di hashish e 540 grammi di cocaina

Ilaria Dainesi

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ilaria.dainesi@ievve.com

18 Ottobre 2019 - 21:26

Traffico internazionale di droga, coinvolto anche un lomellino

La droga trovata in via Padova, a Milano

La sostanza stupefacente, proveniente dal Marocco, veniva stoccato a Milano e poi commercializzata nelle regioni del centro e nord Italia. Sei gli indagati nell’operazione della Squadra Mobile di Milano e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Savona, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano - DDA, con la collaborazione della Procura della Repubblica di Savona.

C’è anche un lomellino, un 50enne di Garlasco, tra le 6 persone coinvolte in un traffico internazionale di droga. Ieri (giovedì) polizia di Stato e carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti, di cui 4 custodie cautelari in carcere; il 50enne di Garlasco è stato invece sottoposto alla misura restrittiva dell'obbligo di dimora. Il 24 settembre del 2018, gli agenti della VII^ sez. Antidroga della Squadra Mobile di Milano avevano arrestato un cittadino italiano in flagranza di reato, perché trovato in possesso di 1.100 chili di hashish e 540 grammi di cocaina all’interno di un box in un’autorimessa sotterranea tra via Padova e via Palmanova, a Milano; la droga era nascosta in un’intercapedine costruita a ridosso di una parete nel fondo del box. Venne ritrovato anche un dispositivo satellitare radar per imbarcazioni, marca Garmin, ancora imballato. Contemporaneamente, la Compagnia dei Carabinieri di Savona stava eseguendo un’attività investigativa nei confronti di un soggetto appartenente a un gruppo criminale che aveva organizzato l’importazione di un ingente quantitativo di hashish dal Marocco con uno yacht denominato “Elizabeth G.”, battente bandiera olandese e ormeggiato al porto di Varazze (SV), all’interno del quale era stato creato un vano artigianale. Le indagini sono proseguite ricostruendo, agli inizi del mese di settembre, il viaggio della sostanza stupefacente dal Marocco all’Italia, passando per Spagna e Francia. La droga veniva commercializzata in tutte le regioni del centro-nord Italia, dopo essere stata stoccata nell’hinterland di Milano, dove il gruppo di trafficanti – capeggiato due soggetti gravati da precedenti penali specifici – aveva la propria base operativa. Si avvalevano di un corriere per il trasporto marittimo e di altri soggetti per il trasporto terrestre dalle coste liguri al territorio milanese, fino allo stoccaggio all’interno di box con vani artefatti creati tra la parete ed un muro artificiale.

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