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Vigevano, al PalaMussini incontro col Professore: parlerà della lotta dei sovietici al nazifascismo
21 Febbraio 2020 - 16:35
Alessandro Barbero
In inglese si chiama “turning point” e rende molto meglio del nostro “momento di svolta”. Vengono in mente una manciata di episodi nella storia dell’uomo, come Stalingrado, la battaglia tra il ‘42 e il ‘43 vinta dalle forze dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista e i suoi alleati. Sarà questo il tema del ritorno in Lomellina di Alessandro Barbero. Il docente universitario di storia sarà martedì 25 alle 17,30 all’auditorium Mussini di viale Libertà, a Vigevano, per la conferenza “La battaglia di Sta- lingrado e l’assedio di Leningrado: la lotta dei sovietici al nazifascismo che cambiò le sorti della Seconda Guerra Mondiale”. L’ingresso è libero. Barbero verrà intervistato dal saggista Giorgio Riolo, mentre l’incontro sarà presieduto da Roberto Guarchi del collettivo culturale “Rosa Luxemburg” - Rete delle Alternative di Vigevano, che organizza in collaborazione con il circolo di Vigevano di Rifondazione comunista. «Parlare della battaglia di Stalingrado - anticipa Barbero - significa affrontare il discorso degli “avvenimenti decisivi”. Il concetto è ambiguo. Molti dicono che in quei momenti “la storia abbia preso un altro corso”. In realtà anche se i tedeschi avessero vinto a Stalingrado, avrebbero perso la guerra comunque. La coalizione dei loro avversari era troppo superiore. Quello che è davvero cambiato dopo la loro sconfitta è stata la percezione. da quel momento anche le forze dell’Asse avevano compreso che non ce l’avrebbero più fatta, in nessun modo. Ricostruendo la Seconda guerra mondiale i “momenti decisivi” sono proprio quelli. Stalingrado, la battaglia delle Midway tra americani e giapponesi, El Alamein. Il paragone con napoleone è giusto. Se lui avesse vinto a Waterloo, l’anno dopo sarebbero entrati in campo russi ed austriaci e lo avrebbero battuto comunque. Ma Napoleone ha perso e dalla stessa sera aveva capito che il trono era stato perso, per sempre». Quello del «cosa sarebbe successo se...» è uno dei concetti più affascinanti della storiogra a, e col senno di poi sono bravi tutti. Diventa tutto ancora più interessante se ad approfondirlo è il più grande divulgatore italiano sul tema. «Tutti cre- dono che un leader abbia una visione del mondo più ampia - conclude Barbero - ma evidentemente non è così. Altrimenti Hitler e soprattutto Mussolini non si sarebbero imbarcati in una guerra senza alcuna speranza di vittoria».
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