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30 Aprile 2020 - 16:29
Immagine di repertorio.
Si svilupperà sull’arco di un anno.
Approfondire il legame fra inquinamento atmosferico e diffusione della pandemia, scoprire eventuali interazioni fisico-chimiche-biologiche fra polveri sottili e virus, analizzare gli effetti del lockdown sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra. Sono i principali obiettivi di "Pulvirus", un progetto di ricerca congiunto tra Arpa Lombardia, Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA). «Vogliamo mettere a disposizione il nostro know-how – sottolinea il direttore generale di Arpa Lombardia, Fabio Carella – a favore di tutto il sistema e del Paese. La nostra agenzia, in questi anni, ha sviluppato una conoscenza tale, sulle tematiche della qualità dell’aria, che ci ha permesso di diventare un punto di riferimento non solo della regione Lombardia, ma anche dell’Italia e dell’Europa. I nostri tecnici oltre a fare analisi scientifica, giornalmente sono a disposizione dei principali organi di ricerca e di informazione per diffondere le competenze acquisite sul campo e i risultati non tardano ad arrivare». Il progetto Pulvirus, che si svilupperà sull’arco di un anno, utilizzerà per lo studio di interazione fra particolato atmosferico e virus sia analisi “in silico”, ossia la riproduzione dell’interazione fra virus e particolato atmosferico mediante la simulazione matematica al computer, sia un modello biologico rappresentativo delle caratteristiche di SARS-CoV-2. «Ciò che si è verificato con il lockdown - spiegano ENEA, ISS e SNPA - è un evento eccezionale che rappresenta un involontario esperimento di blocco delle sorgenti emissive, altrimenti non attuabile, che può dimostrare l’ampiezza e l’intensità delle misure da porre in essere per rispettare i limiti alle concentrazioni e fornire indicazioni per affrontare le cosiddette "emergenze smog"». L’obiettivo è quindi quello di effettuare un’analisi seria e approfondita su queste tematiche, fondata su protocolli scientifici verificabili, così da fornire a istituzioni e cittadini informazioni attendibili utili per la migliore comprensione dei fenomeni e l’assunzione delle opportune decisioni. «Sulla correlazione fra Covid 19 e inquinamento – afferma Fabio Carella di Arpa – sono state dette tante cose, spesso non supportate dall’evidenza scientifica. Arpa Lombardia, nel suo ruolo tecnico, è storicamente focalizzata a porre in evidenza i dati che emergono, dalla sua attività, mettendoli a disposizione dei decisori che poi dovranno intervenire legiferando in merito alle politiche relative alla qualità dell’aria».
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