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Secondo uno studio di Fipe

Ripresa, ristoranti e bar: no alle barriere in plaxiglass

Umberto Zanichelli

Email:

umberto.zanichelli@ievve.com

17 Maggio 2020 - 16:53

Ripresa, ristoranti e bar: no alle barriere in plaxiglass

Massima attenzione sulla sicurezza; preoccupazione per il calo dell'impiego: 377 mila posti di lavoro a rischio.

Mascherine per baristi e camerieri ma un secco no per le barriere divisorie in plaxiglass. E’ quello che emerge da una indagine realizzata dall’Ufficio studi della Federazione Italiana Pubblici Esericizi in vista della ripresa di domani su un campione di 520 piccole e medie imprese del settore. I risultati dicono che il 70% circa dei pubblici esercizi, 196mila locali tra bar e ristoranti, sono pronti ad alzare le saracinesche già a partire da domani; a scalpitare sono in particolare i bar, maggiormente penalizzati da questi mesi di stop forzato.

La preoccupazione principale emersa, che riguarda tutti indistintamente, è quella legata alla sicurezza di clienti e dipendenti. Il 95% degli imprenditori intervistati ha confermato di aver già provveduto all’acquisto delle mascherine per il proprio personale; l’82% dei ristoratori è convinto che l’uso dei dispositivi di protezione sia essenziale mentre il 94% ha già effettuato la sanificazione dei locali. Ciò che invece non convince per nulla gli ioperatori del settore sono le barriere divisorie in plexiglass: il 56% degli intervistati esclude ogni ipotesi di utilizzo; il 37% ne ipotizza un impiego alla cassa e solo poco meno del 5% prevede di installarle tra i tavoli.

Tutti hanno poi la consapevolezza che non sarà una ripresa facile: gli imprenditori intervistati da Fipe stimano un crollo del 55% dei loro fatturati a fine anno e questo si tradurrà in un minor impiego di personale, già a partire da domani. Secondo le stime, infatti, il numero dei dipendenti impiegati calerà del 40%, con 377mila posti di lavoro a rischio.

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