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Si stavano per riaprire le porte del carcere
03 Luglio 2020 - 16:47
La "primula rossa" del banditismo sardo, 79 anni, è irreperibile: la Cassazione aveva appena confermato una condanna a 30 anni.
La Corte di Cassazione aveva stabilito il suo ritorno in carcere, rendendo definitiva la condanna a 30 anni di reclusione per associazione a delinquere. Ma quando i carabinieri si sono recati ad Orgosolo (Nuoro), in Barbagia, per notificargli il provvedimento, Graziano Mesina, 79 anni quasi 50 dei quali trascorsi in cella, la “primula rossa” del banditismo sardo, non c'era più. Da circa un anno aveva lasciato il famigerato carcere di Badu 'e Carros per un vizio di forma a pochi giorni dalla decorrenza dei termini. Revocata anche la grazia concessa dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel 2004.
Mesina, il "re del Supramonte", è un esperto di fughe: nella primavera del 1985 non aveva fatto rientro al carcere di Vercelli dopo un permesso. Ma nella notte tra il 18 ed il 19 aprile “Grazianeddu” era stato arrestato dai carabinieri del capitano Giovanni Di Vittorio in un appartamento di via D'Avalos a Vigevano con la compagnia Valeria Fusé. I due stavano preparandosi ad un nuovo trasferimento.
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