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mala movida
29 Luglio 2020 - 22:00
Immagine di repertorio.
Le verifiche sono scattate nella notte tra venerdì e sabato.
Dopo diverse segnalazioni, gli agenti del Nucleo Operativo della polizia locale nella notte tra venerdì e sabato hanno deciso di effettuare un controllo all’interno di un locale di Vigevano. E le anomalie emerse sono state parecchie. Gli agenti sono intervenuti in borghese, fingendosi normali clienti.
La prima stranezza l’hanno riscontrata all’ingresso del locale, che ha licenza come bar e ristorante, dove era stato predisposto un percorso che obbligava la clientela maschile a pagare 8 euro, con inclusi una consumazione al bar e un chupito, mentre le donne entravano gratis. All’interno erano state predisposte due postazioni di musica – una zona techno e una commerciale – con sei diversi deejay che si sarebbero alternati. La serata è entrata nel vivo solo dopo le 2 e all’interno del locale sono state rilevate diverse situazioni con clienti assembrati. Gli agenti hanno documentato la situazione scattando fotografie e realizzando filmati. Hanno inoltre rilevato che si vendevano alcolici al bancone del bar, in violazione quindi all’ordinanza del sindaco che dispone, dopo le 21, il consumo di bevande alcoliche solo seduti al tavolo. Complessivamente, all’interno del locale c’erano circa 300 persone, e anche intorno alle 3,30 erano ancora presenti clienti in fila fuori, in attesa di poter entrare.
Ieri (mercoledì) l’amministratore unico del locale è stato convocato al Comando di via San Giacomo. Gli sono state contestate diverse violazioni: al Dcpm sul Covid per assembramenti all’interno del locale, per cui è scattata una sanzione da 400 euro, ed è prevista la chiusura del locale fino a 5 giorni dall’autorità competente. All’ordinanza sindacale sulla vendita di alcolici, per cui è scattata un’altra sanzione da 400 euro. Per l’articolo 68 del Tulps, in quanto era in corso un’attività di pubblico spettacolo senza che il locale fosse in possesso della licenza dell’autorità, con multa da 258 a 1549 euro. Il titolare è stato inoltre indagato per “apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento” (art. 681), che prevede l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda fino a 103 euro, senza possibilità di oblazione, e per cui può essere disposta la cessazione dell’attività.
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