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La storia
16 Settembre 2020 - 22:50
Oggi il sospetto e la chiamata alla polizia locale: la granata, ancora attiva, è poi stata fatta brillare.
Nei giorni scorsi aveva raggiunto alcuni amici sull’Appenino Tosco-Emiliano, in una zona in provincia di Modena, per andare a funghi. L’uomo, residenta a Gambolò, ha anche una marcata sensibilità ambientalista e durante la ricerca di porcini e di altre prelibatezze si era messo a raccogliere i rifiuti abbandonati che trovava lungo i sentieri, riponendoli in un sacchetto. Terminata la gita, si è rimesso in auto ed è tornato in Lomellina, portandosi dietro il sacco con i rifiuti raccolti, probabilmente con l’idea di buttarli con calma una volta a casa.
Dopo alcuni giorni, si è accorto che nel sacchetto c'era anche un manufatto arrugginito: l’oggetto, visto con calma, assomigliava sempre di più a una bomba. Questa mattina (mercoledì) l'uomo ha chiamato il Comando di polizia locale; gli agenti, di fronte all'ordigno, hanno subito avviato la procedura prevista in questi casi, allertando Prefettura e carabinieri. La bomba a mano, che era ancora attiva, è risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Gli artificieri intervenuti a Gambolò l'hanno poi fatta brillare in sicurezza.
L'articolo completo sul numero de L'Informatore Vigevanese in edicola domani (giovedì 16 settembre)
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