Cerca

bollettino 23 ottobre

In Lombardia i nuovi casi sono quasi 5mila. Fontana: «La linea epidemiologica sta salendo»

In provincia di Pavia 231 positivi.

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

23 Ottobre 2020 - 18:18

a

Tamponi all'ospedale civile di Vigevano (Foto di Jose Lattari)

Didattica a distanza nelle scuole superiori, le indicazioni degli istituti di Vigevano: si parte il 26, al liceo Cairoli lunedì ultimo giorno ancora a scuola. Al Casale gli studenti delle classi prime continueranno a fare lezione in presenza.

Sono 19143 i nuovi casi di Covid in Italia (ieri erano stati 16079), con 182032 tamponi effettuati; i decessi nelle ultime 24 ore sono stati 91 (ieri 136). In Lombardia i nuovi positivi sono 4916 (ieri erano 4125), a fronte di 36963 tamponi processati, per una percentuale pari al 13,2%. Aumentano i casi in provincia di Pavia: oggi sono 231, ieri erano stati 167. I ricoverati in terapia intensiva sono 184 (+28), negli altri reparti 2013 (+318). Sono 7 i decessi in Regione per Covid.

I nuovi casi per provincia:
Milano: 2.399, di cui 1.126 a Milano città
Bergamo: 122
Brescia: 237
Como: 206
Cremona: 102
Lecco: 131
Lodi: 108
Mantova: 87
Monza e Brianza: 752
Pavia: 231
Sondrio: 44
Varese: 301

«Una situazione che, con il passare delle ore, si fa sempre più complicata – ha affermato il presidente regionale Attilio Fontanae che ci porta a elevare ulteriormente il nostro livello di guardia. I dati odierni dicono che la linea epidemiologica sta salendo: venerdì 23 ottobre sono quasi 5.000 i nuovi positivi e circa 350 i nuovi ricoveri tra terapia intensiva e non. Numeri che dimostrano che il virus ha ripreso a circolare in maniera molto violenta».

Fontana, dopo la riunione di oggi (venerdì) con i sindaci delle città capoluogo di provincia, conferma la linea sulla didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori. «Alcuni di loro non accettano l’ordinanza limitatamente alla didattica a distanza – dichiara Fontana – e ho ribadito in maniera chiara ed esplicita che mi assumo personalmente la responsabilità della decisione. L’ho fatto perché il nostro compito principale è tutelare la salute dei ragazzi, dei genitori e dei loro nonni. Io sono assolutamente convinto che la scuola si debba fare in presenza, ma in situazioni come quella che stiamo vivendo oggi abbiamo il dovere di prendere qualsiasi provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus, come la didattica a distanza per le scuole superiori. Abbiamo il dovere di assumere ogni provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus».

Le scuole superiori stanno comunicando in queste ore le nuove modalità di organizzazione delle lezioni a partire dal 26 ottobre. Al liceo Cairoli di Vigevano lunedì 26 tutte le classi saranno in presenza per organizzare la Dad; dal 27 fino al 29 ottobre si attiverà la didattica a distanza per tutte le classi del liceo, con lo stesso orario delle lezioni in presenza. Venerdì 30 le elezioni dei rappresentanti degli studenti si svolgeranno in presenza. All'istituto tecnico Casale le classi dalla seconda alla quinta svolgeranno le lezioni da casa in Dad, mentre le classi prime continueranno a svolgere le lezioni in presenza. All'istituto  d'istruzione superiore "Caramuel- Roncalli" lezioni a distanza da lunedì 26 per tutte le classi; anche le attività di laboratorio si svolgeranno in modalità Dad.
 

L'assessore regionale al welfare Giulio Gallera fa sapere che non ci sarà alcun «lockdown sanitario», ma che le attività non urgenti verranno rimodulate. «Siamo operativi per la cura e la degenza di pazienti Covid-19 – dichiara Gallera – nei 18 ospedali Hub della Lombardia. In queste strutture abbiamo gradualmente ridotto una parte dell’attività programmata. Eccezione solo per quella legata alle reti oncologiche e "tempo-dipendenti" per la cura delle gravi patologie neurologiche, cardiovascolari e dei grandi traumi. L’attività di ricovero programmato degli ospedali "Non Hub" viene sospesa per rendere disponibili posti letto Covid per acuti e subacuti. L’obiettivo è garantire sempre la continuità delle prestazioni urgenti e non differibili. Gli Irccs mono specialistici dovranno garantire tra l’altro la disponibilità ad accogliere i pazienti inviati dagli ospedali ‘Hub’ e ‘Non hub’ con caratteristiche cliniche legate alla propria competenza specialistica. La sospensione o la riduzione delle attività – precisa l'assessore regionale al welfare – non riguardano cioè quelle ambulatoriali».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400