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Le indagini
15 Dicembre 2020 - 10:01
Immagine di repertorio
Veniva sfruttata manodopera in nero, senza riconoscere alcuna copertura previdenziale e assicurativa. È quanto emerge dalle indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Pavia che hanno individuato un’attività di caporalato messa in piedi da un amministratore di una cooperativa sociale del settore delle ambulanze e dei veicoli sanitari. Secondo i militari, che hanno ricostruito l’intero ciclo aziendale, negli ultimi anni sarebbero stati 54 i lavoratori sfruttati. È quindi scattata una denuncia per caporalato; alla società da lui gestita è stata applicata la responsabilità amministrativa degli enti.
L’autorità giudiziaria ha disposto un sequestro preventivo di denaro contante e immobili nelle disponibilità dell’amministratore della cooperativa sociale, per un valore complessivo di oltre 440 mila euro.
Gli stipendi dei lavoratori, costretti a «orari lavorativi massacranti», erano mascherati da rimborsi spese mai documentati e paghe inferiori a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale. Le Fiamme Gialle hanno documentato casi di doppi, o tripli, turni di lavoro, senza che venissero concesse le adeguate ore di riposo e il dovuto pagamento delle ore di straordinario, con conseguenti riflessi negativi sul personale che si trovava alla guida delle autombulanze.
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