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Particolarmente interessata la Lomellina
06 Agosto 2021 - 16:29
Come prevenire e contrastare il fenomeno.
Sono uno dei problemi più diffusi dell'estate. Le mosche stanno infestando molte zone della provincia di Pavia, con particolare riferimento per la Lomellina. Si tratta di una presenza che ha diverse origini ed è favorita da fattori ambientali ed antropici. A tale proposito Ats con una nota, fornisce alcuni indicazioni in merito alle cause del fenomeno e alle modalità con cui affrontarlo.
«Dal punto di vista ambientale – si legge nel documento - l’ampia disponibilità di sostanza organica delle aree rurali e il clima caldo-umido tipico dell'estate, offrono le condizioni favorevoli per la proliferazione di mosche. Dal punto di vista antropico invece, le attività di allevamento di animali, lo spandimento di deiezioni zootecniche a scopo agronomico, la produzione di rifiuti organici, contribuiscono in maniera determinante alla proliferazione di mosche fino a infestazioni massicce. La presenza di mosche risulta dunque essere proporzionale alla vicinanza degli allevamenti e delle aree coltive alle aree residenziali; al corretto stoccaggio e gestione dei rifiuti zootecnici; alla gestione degli allevamenti per quanto riguarda le attività di pulizia e la manutenzione dei locali di ricovero e stabulazione animali, confezionamento e deposito prodotti e alla gestione dei trattamenti di disinfestazione.
La presenza di mosche - aggiunge Ats - risulta rilevante laddove i trattamenti disinfestanti sono inesistenti, occasionali ed effettuati in proprio e senza conoscenza della problematica. L’esecuzione di trattamenti in proprio con l’utilizzo sempre degli stessi prodotti dà origine a resistenze, risulta quindi necessario farsi indirizzare e seguire da personale specializzato. Lo spostamento delle deiezioni animali sui terreni, quali l’effettuazione di cumuli di letame non maturo, vietato dalla normativa vigente, così come lo stazionamento di liquame, oltre a rappresentare un rischio di inquinamento, equivale allo spostamento di una possibile causa di proliferazione di mosche. I territori più colpiti dal fenomeno delle infestazioni – continua la nota - sono quindi quelli confinanti con terreni ad uso agricolo. Di conseguenza, un efficace controllo si può raggiungere rimuovendo le condizioni di insalubrità ambientale e assicurando una corretta gestione degli allevamenti di animali e dei loro reflui.
Ai fini preventivi, Ats Pavia segnala le azioni in grado di evitare fenomeni di infestazione: in primo luogo il rispetto delle norme in materia di stoccaggio e spandimento dei reflui zootecnici; poi la presentazione e adozione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) degli effluenti di allevamento da parte dei titolari di allevamenti; la verifica che le aziende titolari siano effettivamente dotate degli stoccaggi previsti nei piani adottati e che si attengano al Piano di spandimento; il razionale smaltimento dei rifiuti organici solidi, curando l’individuazione e l’eliminazione di eventuali rifiuti abbandonati sul territori, ed il corretto stoccaggio dei rifiuti organici solidi presso le aree private annesse ai supermercati, ristoranti e industrie alimentari. Relativamente agli allevamenti di animali – conclude la nota - specie per quelli ubicati vicino ad aree abitate, Ats consiglia di eseguire anche interventi quali l'imbiancatura annuale con idrato di calce delle pareti e dei soffitti di tutti i locali di ricovero degli animali e dei locali annessi; la quotidiana e accurata pulizia dei locali di allevamento e locali annessi; la collocazione delle deiezioni solide in apposite platee impermeabilizzate costruite a regola d’arte; lo spandimento corretto dei reflui zootecnici sui terreni agricoli, con interramento immediato e l'esecuzione di trattamenti di disinfestazione e demuscazione».
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