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Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Vigevano
26 Novembre 2021 - 18:08
La droga arrivava in Italia nascosta in camion frigo per il trasporto di carne, che partivano da Olanda e Spagna, e veniva distribuita a spacciatori e batterie di spaccio in Lombardia, Piemonte e Liguria. I carabinieri della Compagnia di Vigevano del maggiore Paolo Banzatti hanno sgominato una vera e propria organizzazione criminale in grado di immettere sul mercato illegale fino a 10 chili di eroina e 2 chili di cocaina a settimana: un giro d’affari fiorente, da circa 260mila euro la settimana, con un guadagno pulito di 60mila euro, che non si è fermato neppure durante il lockdown.
Una volta nel nostro Paese, la droga era lavorata da un “chimico” specializzato e stoccata in un appartamento di Milano in via Zurigo, e in una riserva di caccia circondata da decine di ettari di boschi, a ridosso del fiume Adda, nel comune di Truccazzano, in provincia di Milano. Confezionata in panetti da mezzo chilo, la sostanza stupefacente veniva nascosta sotto i cipressi del vicino cimitero, per poi essere prelevata – dai 7 ai 10 chili ogni volta – da “trasportatori” che a bordo di auto e moto la distribuivano a vari spacciatori attivi nelle province di Pavia, Alessandria, Genova, Bergamo, Lecco, Novara, Varese, Monza Brianza, Milano, Lodi, Como, Cremona e Massa Carrara.
Le immagini del maxi sequestro di droga nel maggio del 2020: i carabinieri avevano recuperato 23 chili e mezzo di eroina e 266 grammi di cocaina
I risultati dell’operazione Camel Light II sono stati presentati questa mattina (venerdì), nel corso di una conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Pavia: sono state emesse venti ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui dieci già eseguite, nei confronti di 19 marocchini e di un albanese, tutti senza fissa dimora, e un’ordinanza di obbligo di dimora a carico di un marocchino. Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini – coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, nello specifico dalla dottoressa Paola Biondolillo e dalla dottoressa Valentina Terrile, distaccata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Pavia – avevano preso il via nel dicembre 2018, quando erano state segnalati alcuni movimenti sospetti nelle campagne tra Vigevano, Gambolò e Parona.
Nella foto sotto la conferenza stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Pavia, da sinistra: il maggiore Paolo Banzatti, Comandante della Compagnia di Vigevano, e il tenente Enrico Assandri, Comandante del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Vigevano
Spaccio nelle campagne lomelline: i carabinieri arrestano 9 persone
I militari hanno stimato il giro d'affari della banda, composta da italiani e marocchini, in 7 mila euro al giorno.
Le indagini erano state avviate nel dicembre del 2018 quando al comando della Compagnia di Vigevano c'era il tenente colonnello Emanuele Barbieri
Già nel maggio scorso, nell’ambito dell’operazione Camel Light I iniziata nel settembre 2019, era stata individuata una banda di spacciatori che operava nelle campagne della Lomellina. Le indagini avevano portato all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 9 magrebini e 5 italiani.
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