Il bar del paese chiude? Al caffè ci pensa il parroco

Dopo il caffè (gratis) c’è anche lo spritz. L’ultimo bar di Cergnago, che si chiamava proprio “Ultimo”, ha chiuso e quindi il paese è rimasto senza luoghi di somministrazione. Niente paura, ci pensa il parroco. Don Paolo Ciccotti da qualche lunedì ha deciso di offrire lui il caffè: il “caffè del don”, dalle 10 alle 11. Di solito, a quell’ora, dopo il mercato, in tanti si ritrovavano al bar. Adesso vanno da lui, negli spazi dell’oratorio parrocchiale. Don Ciccotti, parroco da cinque anni nella chiesa dedicata a Sant’Elena, a richiesta offre anche una fetta di torta, e i biscotti. Visto l’imprevedibile successo di questa iniziativa, pensata coi toni dell’amicizia, don Ciccotti ha organizzato anche “Spritz(o) di gioia”, l’aperitivo in amicizia sempre all’oratorio sabato 25 novembre dalle 18,45 in oratorio. «Siccome in tanti sono venuti a prendere il caffè da me – scherza don Paolo – e alcuni, forse ironizzando, hanno proposto anche di bere lo spritz, allora... così sia, certamente non al mattino. L’importante è stare tutti insieme».

Ciccotti, il cui alter-ego letterario è “padre Teofilo” (con cui firma alcuni suoi scritti), specifica di avere «una macchinetta con cialde dal caffè normale al decaffeinato, dal cappuccino al nocciolino e al ginseng, oltre ai dolci che preparo io stesso. In cambio non voglio niente. Mi piacerebbe che qualcuno in più frequentasse la canonica, questo sì».
Don Paolo Ciccotti, classe 1974, sacerdote da 24 anni e anche esorcista diocesano, è a Cergnago da cinque anni. Si è fatto voler bene da subito. A fine marzo 2020, durante il primo durissimo lockdown, aveva organizzato una processione per le vie del paese deserto. «Le persone mi aspettavano sui balconi, alle finestre – aveva raccontato don Paolo – e io mi fermavo a benedirle. Ho voluto portare consolazione, speranza, vicinanza, un messaggio di preghiera». Registrava anche la messa, e la proponeva in streaming per i fedeli.