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20 Aprile 2025 - 10:07
Video brevissimi e dall’umorismo fulminante. Con lo stile tipico della sit-com adattata ai tempi, e quindi con lunghezza limitata, in tanti si sono accorti di “Casa Silva”. Filmati su YouTube, Instagram e TikTok che vedono l’attore vigevanese Nicola Silva in dialoghi serrati con la figlia Emma, di anni 15. Il riferimento del nome, neanche troppo velato, è all’immortale “Casa Vianello”: ménage familiare visto con ironia e adatto a tutte le età. Ma qui, ovviamente, non ci sono Sandra e Raimondo, coniugi da una vita. C’è un genitore che vede la sua bimba crescere. «Interpreto - chiarisce Nicola Silva - un padre separato, anche se nella vita reale non lo sono. Siccome nel 2025 sono ormai più le coppie divorziate che hanno figli, rispetto alle altre, mi sembra un modo di “normalizzare” un dato di fatto. Raccontare una situazione che vivono in tanti, e farlo con ironia».
Le visualizzazioni sono, per alcuni video, superiori ai due milioni. Nonostante tutto sia breve come un battito d’ali, nulla è improvvisato. La preparazione è rigorosa, c’è uno staff dietro: Gianluca Ripa e Filippo Bredeon sono i due soci dell’agenzia milanese di comunicazione e produzione del format “Casa Silva”. Ripa è l’autore, il regista e il post produttore. «Quando giriamo - prosegue il vigevanese, di professione agente di assicurazioni ma attore poliedrico, con una carriera di buon livello - io ho già sceneggiatura e copione, ed Emma pure». La loro simpatia fa il resto. Come prevede questo tipo di trasmissioni online, la risata scatta sul paradosso, sul luogo comune in cui tutti una volta o l’altra ricadono che viene o confermato, o sfatato, mentre accade qualcosa di surreale. Un esempio: Emma chiede al padre perché la gente è razzista. «Perché è stupida», risponde Nicola, distratto, mentre riempie la lavastoviglie con dei vestiti. Ovviamente senza accorgersene.
«Abbiamo - prosegue l’attore - anche una “sottorubrica”. S’intitola “Odio la fidanzata di papà”. Come dicevo, io sono felicemente sposato, ma il mio personaggio no. E quindi, da single, ogni tanto porto a casa una donna. Mia figlia, puntualmente, non la sopporta. Si tratta di caricature, di stereotipi: la tipa fissata coi segni zodiacali, l’astrologia e l’oroscopo, o quella salutista a tavola. Emma, ovviamente, vince sempre». Ma non ha senso rivelare troppo di più. Bisogna vedere gli episodi. Basta un click. Gli episodi trasmessi finora sono più di 80, ma ne vengono girati diversi ogni settimana. Intanto Nicola Silva, mentre porta avanti questo progetto fortunato, progetta anche la sua carriera di attore di cinema e teatro. Definisce se stesso come «un animale da palco, uno show man che prova un’incredibile libido nell’intrattenere il mio pubblico, raccontandomi ». Il 24 maggio al teatro Cagnoni (quindi a Vigevano, casa sua) andrà in scena “Tardo qualche minuto di troppo”, one man show scritto dallo stesso Silva, da Tito Spiccia e Gianluca Ripa. Nei prossimi mesi sarà la volta del cinema. Verrà proiettato “Lo chiamava rock n’ roll” girato sui colli marchigiani. «Non svelo la trama - conclude - perché è presto, ma evidenzio soltanto che sarà uno dei primi film italiani che vedrà inseriti i sottotitoli. Così anche i non udenti potranno goderselo».
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