Dipendenze: uno spazio per provare a smettere. Da lunedì al Cascame le riunioni del Club alcologico

Chiunque verrebbe accolto, senza riserve, se volesse lasciarsi alle spalle l’incubo della dipendenza da alcol, da sigarette, da droghe, da gioco d’azzardo. Riprende a Vigevano un servizio fondamentale, che la pandemia aveva spazzato via: torna, infatti, il Club alcologico territoriale. Inaugurerà lunedì 10 novembre alle 20,30 presso la parrocchia San Giuseppe al Cascame grazie al parroco, don Paolo Nagari, che ha messo a disposizione gli spazi. Poi si andrà avanti con gli incontri ogni lunedì sera, sempre a quell’orario, per circa un’ora e mezza. Tutto è possibile grazie all’Acat Pavia, acronimo di Associazione Club Alcologici Territoriali. In Lomellina l’unico altro presidio è a Mede. Il referente è Renzo Guglielmini, servitore insegnante con una lunghissima esperienza.

«A Vigevano – spiega – possiamo accogliere al massimo 12 persone per motivi pratici, ma non c’è preclusione verso nessuno. Il club è una comunità multifamiliare inserita nella comunità locale, autogestita e autonoma. Lavora per la promozione della salute e non chiede denaro». Il metodo usato è quello di Hudolin, uno dei più in voga. Si parla, ci si confronta, non ci si giudica. «Ritengo – aggiunge Guglielmini – che smettere soprattutto di bere non sia così difficile, tanto che il mondo è pieno di esempi di persone che ci sono riuscite. La tentazione c’è e ci sarà sempre: bisogna vincerla sapendo che una dipendenza prolungata da alcol rovina non solo la propria salute ma anche le proprie relazioni familiari e amicali. E no, non ne vale davvero la pena».

«Metto a disposizione le sale con gioia – commenta don Paolo Nagari – come avevo già fatto in altre parrocchie in passato, perché credo nel recupero di queste persone». Chi ritenesse di avere bisogno di aiuto può contattare Guglielmini al numero 373.8503774.