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03 Febbraio 2023 - 10:29
Il 7 febbraio è la Giornata Mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. È una data importante perché rappresenta un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che episodi di prevaricazione continuino ad accadere, cioè permettere a ragazzi e ragazze di imparare a riconoscere le forme di bullismo/cyberbullismo e scoprire come difendersi.
Bisogna partire dai dati, che sono sempre impressionanti e che la pandemia non ha certamente contribuito ad attenuare. Bullismo e Cyberbullismo rimangono una delle minacce più temute tra gli adolescenti, dopo droghe e violenza sessuale. Ragazzi e ragazze non si sentono al sicuro sul web e, dopo il cyberbullismo, è il fenomeno del revenge porn a fare più paura, soprattutto tra le ragazze.
Secondo una ricerca dell'"Osservatorio (in)difesa" aggiornata al 2022 6 adolescenti su 10 hanno assistito ad atti di bullismo e/o cyberbullismo. Quasi la metà degli adolescenti ha vissuto sulla propria pelle atti di bullismo da parte di compagni (44,9%, che sale al 46,5% nei maschi).
Il cyberbullismo invece colpisce di più le ragazze: il 12,4% delle giovani ammette di esserne state vittima, contro il 10,4% dei ragazzi. A questo si somma la sofferenza provocata dai commenti a sfondo sessuale, subìti dal 32% delle ragazze, contro il 6,7% dei ragazzi. Tra le molestie online, le provocazioni in rete, conosciute come “trolling”, disturbano il 9,5% degli adolescenti, ma colpiscono di più i maschi (16% delle femmine (7,2%).
Tra le ansie degli adolescenti italiani sui temi legati a bullismo e cyberbullismo è proprio la violenza in rete a fare più paura. Il cyberbullismo viene infatti percepito da 4 adolescenti su 10 (39,7%) come molto rischioso; ad essere più preoccupati sono i maschi (43,2%), rispetto alle femmine (38,2%).
Al secondo posto troviamo la paura di diventare bersaglio di trolling e di subire molestie online, con il 37,3%. Qui ad essere più preoccupate sono le ragazze (39,5%) contro il 31,7% dei maschi.
La perdita della propria privacy è considerato un rischio dal 33,1% degli adolescenti, con lo scarto di un punto tra femmine e maschi, a favore di quest’ultimi.
Il 32% delle ragazze teme di diventare bersaglio di appellativi volgari, cosa che preoccupa solo il 21,8% dei ragazzi.Essere adescate online è l’incubo da una ragazza su 3 (28,4%).
Tra i rispondenti al questionario ci sono anche coloro che mettono in pratica atti di bullismo e/o cyberbullismo: 1 ragazzo su 10 ammette di aver compiuto atti di bullismo e/o cyberbullismo, mentre la percentuale si dimezza quando a rispondere sono le ragazze.
Un'altra ricerca, realizzata dall'associazione Moige con l'istituto Piepoli sottolinea che il lockdown ha aumentato del 10% gli episodi di bullismo e dell'8% quelli di cyberbullismo tra i minori in Italia.
ll corto @pri gli Occhi# del regista Stefano Girardi realizzato dalla casa di produzione Moovie On, parte dall’idea che nel fenomeno del bullismo coabitino due generi di carnefici. Quelli che attuano fisicamente il sopruso e quelli che, al posto di indignarsi ed intervenire, si girano dall’altra parte o, peggio ancora, avallano questi comportamenti.
COSA FARE CONTRO IL BULLISMO
Qui ulteriori informazioni e suggerimenti
BULLISMO: Con il termine bullismo s’intende definire un comportamento aggressivo ripetitivo nei confronti di chi non è in grado di difendersi. I comportamenti violenti che caratterizzano il bullismo: offese, parolacce e insulti; derisione per l’aspetto fisico o per il modo di parlare; diffamazione; esclusione per le proprie opinioni; aggressioni fisiche.
CYBERBULLISMO: atti aggressivi e intenzionali condotti da un individuo o un gruppo attraverso il contatto elettronico, ripetuto nel tempo contro una vittima che non può facilmente difendersi. Nella rete il bullo può mantenere l'anonimato e si rivolge a un pubblico potenzialmente senza limiti, con la possibilità di diffondere informazioni personali riguardo alla sua vittima. Come capire se il proprio figlio è vittima di cyberbullismo? Ecco, secondo State of Mind i segnali da tenere sotto osservazione:
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