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Le "cornici ribelli" dell'artista Gabriella Maldifassi

La personale aprirà sabato 1° aprile e resterà visibile fino al 13 negli orari di apertura della biblioteca

Annalisa Vella

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annalisa@ievve.com

29 Marzo 2023 - 18:51

Le "cornici ribelli" dell'artista Gabriella Maldifassi

L'artista Gabriella Maldifassi

Decisamente particolare la mostra personale dell'artista vigevanese Gabriella Maldifassi. Apre sabato prossimo 1° aprile alle ore 10.30 al Civico.17 di Mortara. Si intitola “Il fuoco non mi avrà” e rimane allestita fino al 13 del mese negli orari della biblioteca.

Alla vernice è prevista una performance dell'attrice Pat Macchia (pseudonimo di Patrizia Belotti). «Sono diventata proprietaria - racconta la Maldifassi - di dieci vecchie cornici, salvate dalla cenere dell'oblio. Enrica Pedretti, l'amica artista e gallerista, sa che raccolgo cose dismesse per utilizzarle nei miei assemblaggi, distorcendone la funzione, reinventandole e vestendole con abiti diversi e nuovi. Il mio lavoro non prevede l'impiego tradizionale di cornici, quindi le avrei usate facendole diventare protagoniste. La cornice è più della sua funzione: è un concetto, uno stato d’animo. Una comfort zone rassicurante da una parte; un limite alla libertà dall’altra. Un salvagente cui aggrapparsi in caso di necessità. Una prigione, ma con sbarre deboli, che si può eludere con poco impegno».

Una delle opere in mostra dal titolo "Opulent food"

«Le cornici però sono figure geometriche bidimensionali, che si possono attraversare con la mano, con tutto il braccio, con la testa o solo con la mente, in un gioco fluido del dentro-e-fuori - prosegue l'artrista -. Sono Alice e loro il mio specchio. E così i materiali usati fuoriescono quasi sempre come ribellione alle convenzioni, come protesta, come denuncia. Per far sentire la mia voce senza alcun suono. Ciascuno dei dieci pezzi che compongono la serie ha un suo tema, mette l'accento su qualcosa che ritengo importante sottolineare; il fil rouge è solo la cornice, ma in fondo sono io quel filo. Nei miei lavori ci sono simboli, a volte archetipi facilmente comprensibili, altre che lo sono per me, frutto dello sviluppo del mio pensiero negli anni. Ma vi è ampia libertà interpretativa da parte dell'osservatore e quando ascolto i commenti, trovo complicità o inattesi sviluppi, che mi sorprendono e mi arricchiscono».

Un'altra opera di Gabriella Maldifassi: "I will be"

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