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Casa Botìn: il ristorante più antico del mondo è a Madrid

Il ristorante si trova nel pieno centro di Madrid ed è celeberrimo anche per gli arredi antichi e la taverna del Settecento

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

31 Marzo 2023 - 17:40

Casa Botìn: il ristorante più antico del mondo è a Madrid

L'esterno del ristorante nel centro di Madrid

Il forno non si spegne dal 1725. Sono tanti, tanti, tantissimi anni: 297, per un anniversario numero trecento distante tanto così e che si preannuncia storico. Il ristorante più antico del mondo, come certifica il Guinness World Record, è a Madrid. A Casa Botín si va essenzialmente per due cose. La prima è l’atmosfera: chiedete di essere collocati nel sotterraneo, rimasto inalterato nel tempo e nei secoli. Qui vengono anche custoditi i vini.

La seconda sono gli arrosti di maialino iberico o di agnello cucinati “alla castigliana”, per ore, a fuoco lento nel forno acceso dal Settecento e alimentato giorno e notte con legno di quercia da un addetto che è lì apposta. Il sapore è simile per forza di cose al porceddu sardo, con aromi un po’ diversi. Sale, pepe, acqua, strutto, vino bianco, alloro, cipolla e aglio. Vale ogni singolo morso.

Dopo che Madrid divenne capitale, nel 1561, continuò a crescere. Ed è esattamente in questa epoca (nel 1590, si dice) che abbiamo notizia dell’esistenza dell’edificio che oggi ospita Botín. Il suo proprietario richiese il “Privilegio di esenzione degli ospiti” (esiste una documentazione che attesta questo fatto). Questa tassa veniva pagata dai proprietari di un immobile di più di un piano che non desideravano ospitarvi i membri delle corti reali che giungevano a Madrid, e che non venivano ospitati né nel palazzo né nelle case dei nobili. Nel 1620 con la riforma effettuata in plaza Mayor la zona diventa il principale nodo commerciale della città: calzolai, conciatori, arrotini, lattonieri, mastri ferrai… Di fatto, le vie della zona assunsero il nome dei mestieri che vi si svolgevano: ribera de Curtidores, plaza de Herradores e… calle Cuchilleros, la “strada dei Cuochi”. Proprio in una di queste vie stabilì la propria attività un cuoco francese di nome Jean Botín che arrivò a Madrid assieme alla moglie, di origine asturiana, con l’intenzione di lavorare per qualche nobile della Corte degli Asburgo. Nel 1725 un nipote della moglie di Botín aprì una piccola taverna nella via degli Arrotini e ristrutturò il piano terra dell’edificio, chiudendo i portici esistenti. Di questi lavori è rimasta una traccia su una pietra all’ingresso, sulla quale è presente una data.

Il celeberrimo forno di Casa Botín che ha appena cotto un maialino da latte

Risale alla medesima data anche il forno a legna della casa, che ancor oggi attira i commensali con le fragranze tentatrici. Già nel secolo XIX viene ammodernato nuovamente il pianterreno: si costruisce allora il fregio in legno policromato con lingotto d’oro dell’entrata, così come le vetrine e il banco di pasticceria dove si vendevano frittelle al miele, brioche e leccornie alla crema. In quel periodo, Botín era considerata una trattoria perché il termine “restaurante” era utilizzato solo da alcuni stabilimenti, molto pochi ed esclusivi, che desideravano emulare i locali parigini. Già nel 1987 il libro del Guinness dei Primati
affermava che un adolescente Francisco Goya, intorno al 1765, lavorò come lavapiatti da Botín. In questa stessa edizione si indica Botín come il ristorante più antico del mondo.

Casa Botín ha servito le sue prelibatezze anche a numerosi personaggi letterari. Ernest Hemingway, Benito Pérez Galdós, Graham Greene e María Dueñas, per citarne alcuni, hanno usato il ristorante come scenario per i loro romanzi.
Incontri tra spie, la storia turbolenta tra Jake Barnes e Brett Ashley, Doña Francisca Juárez e le sue pene, Sira Quiroga… Attualmente, l’attività è retta dalla terza generazione della famiglia González: Antonio, José e Carlos. Questa dinastia aveva rilevato Botín agli inizi del secolo scorso.

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