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La storia dell'uovo di cioccolato, dolce simbolo della Pasqua

L’usanza del dono è millenaria. E la colomba? Dolce nato cent’anni fa, la leggenda risale ai Longobardi

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

06 Aprile 2023 - 17:41

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Le uova di Pasqua, una tradizione millenaria

L'UOVO DI CIOCCOLATO

L'uovo di cioccolato, dolce iconico della Pasqua, ha una lunga storia che si perde nella notte dei tempi. Secondo il giornalista Stefano Carnazzi, su Lifegate, l'usanza di scambiarsi uova come regalo è molto antica e risale all'antica Persia e all'antica Roma. Anche in occasione della Pasqua cristiana, l'uovo è rimasto come dono augurale. Nel Medioevo, l'uso di uova come dono tra innamorati, come pegno, come trofeo al centro di giochi e palii, era diffuso. Inoltre, decorare le uova è una tradizione balcanica, dove le uova sode si coloravano di rosso.

La tradizione dell'uovo di cioccolato potrebbe risalire al Re Sole, Luigi XIV, che concesse a David Chaillou, il primo "chocolatier" francese, il diritto esclusivo di vendere cioccolato a Parigi, che esercitò per trent'anni creando costosissimi biscotti e torte, presumibilmente anche a forma di uovo durante il periodo pasquale. Tuttavia, altri sostengono che l'idea provenga dall'America, dove la pianta del cacao è originaria.

La produzione dell'uovo di cioccolato, come lo conosciamo oggi, è il risultato delle tappe compiute da chi, nella storia dell'industria, con genio e inventiva ne ha reso possibile la produzione. I primi assaggi di cioccolato solido avvennero a Londra nel 1674, anche se probabilmente già in Spagna mangiavano qualcosa di simile. François Louis Cailler fondò nel 1819 a Vevey il primo stabilimento svizzero per la produzione di cioccolato dove, grazie a un particolare macchinario, il cacao veniva trasformato in pasta manipolabile. Fu l'olandese Coenraad van Houte a coronare tra il 1825 e il 1828 gli innumerevoli tentativi compiuti dappertutto per separare i grassi (il burro) dalla polvere di cacao, con l'impiego di una pressa idraulica. La materia così trattata diventò una preziosa risorsa per i maestri cioccolatieri europei e mitteleuropei, che poterono approfittare della nuova consistenza assunta dal cioccolato, dandogli nuove forme, dalle pasticche alle tavolette, fino alle uova di Pasqua.

La tradizione dell'uovo di Pasqua è dunque molto antica e ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli, fino ad arrivare alla forma di cioccolato che conosciamo oggi. Anche se non sappiamo con certezza quando sia nata questa tradizione, possiamo essere certi che l'uovo di cioccolato continuerà ad essere un dolce amatissimo per lungo tempo ancora.

 

LA COLOMBA

Di fatto, è un “panettone di Pasqua”. Difficile smentire la cosa. Se le origini del “panetùn” risalgono al Rinascimento, quelle della colomba sono molto più recenti. La colomba pasquale fu commercializzata per la prima volta a Milano negli anni trenta del ‘900 dalla Motta come versione pasquale del panettone. Intorno agli anni trenta Dino Villani, direttore della pubblicità della ditta milanese Motta già celebre per i suoi panettoni natalizi, ebbe l’idea di sfruttare gli stessi macchinari e lo stesso impasto per la creazione di un dolce simile al panettone, ma destinato alla festività della Pasqua.

Da allora la colomba pasquale si diffuse in Italia e all’estero. L’impasto originale è a base di farina, burro, uova, zucchero e scorza d’arancia candita, con una glassatura alle mandorle. Assunse successivamente varie forme e varianti per accontentare i più esigenti. Questa è la verità nuda e cruda, anche se come sempre è più bella la leggenda. Essa risale all’alto medioevo Longobardo. Si racconta che dopo tre anni di assedio Re Alboino riuscì alla vigilia della Pasqua del 572 ad entrare a Pavia e che fu allora che per placare la sua vendetta si presentò davanti al suo trono un vecchio panettiere che offriva al re un dolce a forma di colomba: «Alboino, io ti porgo questo simbolo, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua». Il dolce profumato di miele e di forno così buono ed invitante strappò al sovrano una promessa di pace.

 

La pasticceria pavese Vigoni commercializza la "Colomba di Alboino" la cui scatola ritrae proprio l’entrata di Alboino, re dei Longobardi, in Pavia

 

 

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