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Nel varesotto, un viaggio tra i "paesi dipinti”

Tra le idee per il prossimo ponte, una gita in realtà che si sono arricchite di un patrimonio architettonico e artistico che vede nella tipologia dei “paesi dipinti” una punta di eccellenza: da Arcumeggia a Boarezzo, Marchirolo, Peveranza, Runo, San Fermo e Olona

Mario Pacali

Email:

mario.pacali@ievve.com

21 Aprile 2023 - 18:00

Nel varesotto, un viaggio tra i "paesi dipinti”

Avete mai sentito parlare di “paesi dipinti”? Si trovano nel varesotto, una provincia caratterizzata da ampie e splendide valli che creano punti panoramici da cui è possibile ammirar un territorio circondato da monti e costellato da laghi e percorsi d’acqua. E proprio qui, in questo suggestivo scenario, troviamo realtà che si sono arricchite di un patrimonio architettonico e artistico che vede nella tipologia dei “paesi dipinti” una punta di eccellenza.


ARCUMEGGIA

Il nostro viaggio parte da Arcumeggia, una piccola frazione dl Comune di Casalzuigno. Qui, nel lontano 1956, l'allora Ente Provinciale del Turismo di Varese la individuò quale sede della manifestazione "Pittori in vacanza", che avrebbe richiamato artisti rappresentativi del pensiero e delle maggiori tendenze italiane della metà del '900, unite principalmente tra loro dalla comune finalità di riproporre l'importanza dell'arte figurativa. La prima rosa di nomi ad utilizzare l'antica e tradizionale tecnica dell'affresco fu composta da: Achille Funi, Eugenio Tomiolo, Gianfilippo Usellini, Francesco Menzio, Fiorenzo Tomea, Giovanni Brancaccio, Enzo Morelli, Bruno Saetti e Ferruccio Ferrazzi. A questi seguirono altri noti artisti, quali Aligi Sassu, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco, Gianni Dova, Aldo Carpi e Umberto Faini, nonché pittori locali quali Innocente Salvini, Antonio Pedretti e Albino Reggiori. Tra i soggetti dipinti appaiono le immagini relative all'emigrazione, raffigurazioni simbolico-allegoriche, ritratti di abitanti e mestieri del paese, intervallate da santi e scene religiose, a cui recentemente si sono aggiunte rappresentazioni naturalistiche e paesaggistiche. Tale ambizioso progetto, che ancora oggi è portato avanti, rese necessaria la realizzazione di strutture che potessero ospitare gli artisti nel corso della produzione dell'opera. Per questo motivo nel 1957 fu creata la Casa del Pittore, dove gli stessi potevano pernottare e lavorare ai bozzetti dei propri affreschi.

Arcumeggia: il paese venne individuato nel 1956 dall'allora Ente Provinciale del Turismo di Varese come luogo per la prima edizione della rassegna "Pittori in vacanza”

All’interno della Casa del Pittore sono custodite diverse opere tra formelle, dipinti, cartoni preparatori e schizzi su carta, che testimoniano il passaggio, il soggiorno e il lavoro degli artisti. Tra le altre attrattive del paese vi è il sagrato della chiesa dedicata a Sant'Ambrogio, dove si possono ammirare gli affreschi delle 14 stazioni della Via Crucis. Di particolare bellezza sono i raccolti cortili che ancora oggi conservano testimonianza dei corsi estivi di affresco tenutisi ad Arcumeggia fin dal 1961 e che hanno visto, nel corso degli anni, la partecipazione di giovani provenienti dalle accademie d'arte di tutta Italia.

All'interno della Casa del Pittore di Arcumeggia sono conservate diverse opere a testimonianza della presenza dei vari artisti

COME ARRIVARE: da Milano autostrada A8 direzione Varese uscita Gazzada; dalla A26 direzione Gravellona Toce uscita Sesta Calende; SS629 direzione Besozzo-Gemonio; SS394 direzione Cittiglio-Luino-Casalzuigno


BOAREZZO (frazione di Valganna)

Il borgo di Boarezzo è costituito da poche case in sasso, strade strette e viottoli acciottolati ed è circondato da boschi di faggi e castagni, che caratterizzano un paesaggio tipicamente montano. Il paese fu soggetto, come tutti i paesi mon- tani, ad un progressivo spopolamento, fino a quando il pittore Mario Alioli pensò di rivitalizzare il luogo recuperando la sua vocazione di meta turistica attraverso la trasformazione di Boarezzo in “villaggio dipinto” dedicato a Giuseppe Grandi e ad Odoardo Tabacchi, due tra le figure più prestigiose dell’intero panorama scultoreo italiano dell’800, nati in Valganna.

Boarezzo, un borgo costituito da poche case in sasso, strade strette e viottoli acciottolati. Un paesaggio tipicamente montano

L’ambizioso progetto vide nel suo nascere 16 artisti invitati a creare pannelli dipinti e affrescati che furono collocati sui muri delle case tramandando, in una sorta di “racconto a percorso”, le tradizioni e gli antichi mestieri della vita rurale del luogo. A questa prima opera seguirono le rappresentazioni del “Contadino” di Albino Ambrosetti, del “Boscaiolo” di Mario Alioli, e dei “Cestai” di Mario Bogani, uno degli affreschi più delicati e caratteristici del paese.

Nel piccolo borgo di Boarezzo si può ammirare una sorta di "racconto a percorso”

COME ARRIVARE: autostrada A8 direzione Varese, uscita Gazzada; SP 57 direzione Vedano Olona; Tangenziale di Varese direzione Ponte Tresa; SS233 Valganna-Boarezzo


MARCHIROLO

Marchirolo è un piccolo Comune collocato sulle montagne sud-occidentali del Lago Ceresio, a qualche chilometro dal confine svizzero. Il territorio ha dato i natali agli artisti Eugenio Pellini e ad Adriano Bozzolo e di cui sono conservate diverse opere presso la Gipsoteca Pellini-Bozzolo. Nel 1983 il Comune promosse una “rassegna murale”, inaugurata il 21 maggio e conclusasi il 2 ottobre dello stesso anno, invitando una quindicina di artisti a sviluppare, in modo autonomo, la tematica dell’emigrazione attraverso i secoli, “dai mastri marchirolesi ai frontalieri di oggi”. Tale iniziativa si prefiggeva lo scopo di rendere un doveroso omaggio all’operosità dei lavoratori locali, da sempre esperti nel campo dell’edilizia e costretti per anni ad allontanarsi dalla propria casa e dagli affetti familiari.

A qualche chilometro dal confine svizzero troviamo Marchirolo, territorio che ha dato i natali ad artisti quali Eugenio Pellini ed Adriano Bozzolo. Nel 1983 è stata promossa la rassegna murale

Si segnala, tra le opere di maggior rilievo, “La cartolina dall’America” di Carlo Berta e Felice Filippini, che riproduce un vero e proprio documento storico, idealmente “appeso” al muro con una puntina. Recentemente il centro storico si è arricchito di nuove opere, tra cui i “Colori della memoria murale” di Giorgio Polo, dipinta sulla facciata del Circolo Angioj. Lungo il percorso dipinto, costellato da antiche cascine e ville d’epoca, si consiglia di visitare la chiesa di San Martino, posta su una scenografica scalinata e dominante l’intero paese. Da qui un irto percorso tra boschi con- duce, in circa mezz’ora, alla chiesa romanica di San Paolo, da cui si gode un ampio panorama sul Lago Ceresio.

Uno dei temi sviluppati dagli artisti a Marchirolo è quello dell'emigrazione

COME ARRIVARE: autostrada A8 direzione Varese, uscita Gazzada; SP57 Vedano Olona, Tangenziale di Varese direzione Ponte Tresa; SS233 Marchirolo


PEVERANZA

Nel 2003 a Peveranza un gruppo di pittori locali riuniti all’interno dell’associazione “La Tavolozza” decise di creare un percorso artistico all’aperto che, per mezzo di pannelli dipinti, andasse a rappresentare la storia e le antiche tradizioni lavorative del paese. La peculiarità di tale progetto consiste nell’ubicazione di queste opere d’arte, ciascuna posizionata sui muri degli edifici presso i quali questi lavori si sono svolti realmente. Una trentina di raffigurazioni interpretano gli storici mestieri del Panettiere, del Calzolaio, del Seminatore, dell'Ombrellaio, del Mungitore, del Cadregat, ovvero dell’impagliatore di sedie, e di altre attività, a cui si affiancano rappresentazioni di momenti di vita quotidiana quali la Vendemmia e la Trebbiatura. Due quadri devozionali raffiguranti la Madonna Immacolata e la Madonna del pane testimoniano la fede e la profonda devozione degli abitanti a Maria. Infine, gli artisti hanno dipinto luoghi cari quali la Chiesa, la Fornace e la Casa della nonna, tipica cascina di campagna dell’800 tuttora esistente. Visite su prenotazione (tel. 0332.24.06.55 oppure 0331.31.13.11).

A Peverenza una trentina di raffigurazioni rappresentano gli storici mestieri


COME ARRIVARE: autostrada A8 direzione Varese, uscita Busto Arsizio; SP2 direzione Fagnano Olona-Cairate-Peveranza.

RUNO (frazione di Dumenza)

Nel 1978 alcuni abitanti di Runo decisero di dar vita ad un’iniziativa culturale-turistica che prese il nome di “Runo per l’affresco” al fine di realizzare un “libro murale” da “sfogliare” lungo le vie del paese. Il progetto, che avrebbe dovuto proseguire fino al 2000, si interruppe intorno al 1983, ma riuscì ugualmente a dotare i muri delle case di più di un centinaio di affreschi di differenti artisti che trattarono i più diversi soggetti. Tra questi sono da segnalare la composizione “L’afresch” del poeta dialettale Rino Gariboldi, che ha saputo descrivere a parole l’antica tecnica di pittura, e la “Partenza” di Andrea De Bernardi, unico affresco realizzato direttamente su muro, rappresentante una coppia di sposi nei tradizionali abiti popolari delle valli Dumentina e Veddasca al primo Ottocento. Si possono inoltre ammirare altri affreschi nella vicina frazione di Stivigliano. Accanto a tale iniziativa si sviluppò anche l’idea di decorare le mattonelle dei numeri civici con motivi di flora e fauna locale.

A Runo troviamo un vero e proprio libro da sfogliare lungo le vie del paese

COME ARRIVARE: autostrada A8 direzione Varese; autostrada A26 direzione Gravellona Toc, uscita Sesto Calende; SS629 direzione Besozzo-Gemonio; SS394 direzione Cittiglio, Luino, Colmgna, Dumenza

SAN FERMO E OLONA

A pochi chilometri di distanza tra loro sorgono altri due borghi dipinti di recente costituzione: San Fermo, rione del Comune di Varese e Olona, frazione del Comune di Induno Olona.

Intorno al 1999 il Comune di Varese, sulla spinta di una rassegna d’arte che viene organizzata tutti gli anni nel mese di luglio dall’Associazione Amici di San Fermo, decise di ravvivare i muri in sasso e i cortili della frazione con alcuni affreschi di noti artisti contemporanei.

San Fermo è un rione del Comune di Varese

Con analoga intenzione l’allora amministrazione comunale di Induno Olona avviò il progetto “Olona borgo d’arte” che fu inaugurato il 27 ottobre 2002 e coinvolse 12 artisti contemporanei legati al territorio varesino. Ognuno di loro scelse di interpretare soggetti differenti, con un occhio di riguardo alla tematica relativa ai Re Magi, a cui è dedicata la piccola chiesa di Olona. Alcuni di essi privilegiarono tecniche espressive diverse dall’affresco, come nel caso di Albino Reggiori che realizzò un “Intarsio” di frammenti ceramici a smalto, o di Giorgio Vicentini, per la cui opera-provocazione “Studio in Olona” utilizzò cartone e legno.

Olona, frazione di Induno Olona, è diventato un borgo d'arte

COME ARRIVARE: autostrada A8 direzione Varese

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