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iulieetta, agri-blogger in tour
23 Aprile 2023 - 00:18
Sono sempre in tour alla scoperta delle realtà importanti legate al mondo dell’agricoltura. Nei giorni scorsi mi sono recata all’azienda R’era d’Minot (a Monteu Roero, in provincia di Cuneo) dove ho potuto assistere ad un evento importante: il risveglio delle api. Un momento significativo che segna di fatto l’inizio della stagione per gli apicoltori.
Ho scelto R’era d’Minot, azienda agricola famigliare, attiva da inizio ‘900 e sita nel territorio che insieme a Langhe e Monferrato, è oggi patrimonio dell’umanità Unesco, perchè si tratta di una delle realtà importanti del panorama piemontese, in quanto presenta un’elevata qualità di prodotti dalle caratteristiche uniche e curiosità particolari nella produzione del miele.
Mi sono concentrata proprio su quest’ultimo prodotto e ho potuto intervistare Lorena, osservare da vicino le varie famiglie di api e i tanti alveari posseduti dall’azienda e scoprire come loro lavorano il miele e cosa si intende per allevamento tramite la pratica del nomadismo. La particolarità dell’azienda è che il miele è puro (“digerito” dalle api e senza alcun aggiunta da parte dell’uomo) e perché prodotto anche grazie alla pratica del nomadismo: ossia l’azienda sposta i propri alveari, inseguendo le fioriture desiderate, in un raggio di circa 100 km nelle province di Cuneo e Asti. Di luogo in luogo, le api si nutrono del prezioso nettare dei fiori desiderati, seguendo il ciclo delle stagioni e delle fioriture, divenute purtroppo sempre più imprevedibili a causa del cambiamento climatico.
Lorena mi racconta che «un alveare è composto all’incirca da 90.000 api e possiede una sola regina che viene scelta e nutrita proprio dalla colonia stessa. Il risveglio rappresenta anche il primo raccolto della stagione, ossia il miele realizzato con i fiori di Tarassaco (o dente di leone), un miele molto raro poiché realizzato nel periodo in cui le api sono più deboli (a seguito dell’inverno)». Oltre al miele Tarassaco, Lorena ci racconta anche quanto sia raro quest’anno il miele ottenuto dal ciliegio, in quanto a causa dell’aumento delle temperature, prima, e del loro improvviso calo, subito dopo, quest’anno i fiori si siano rovinati (causa gelo).
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