itinerari all'aria aperta

L’arte di camminare e correre, alcuni titoli indispensabili

I libri per ispirarsi: dalle riflessioni di Henry David Thoreau, al classico contemporaneo di Haruki Murakami

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01 Giugno 2023 - 22:09

L’arte di camminare e correre, alcuni titoli indispensabili

Henry David Thoreau Camminare «Penso di non poter preservare la mia salute e la mia anima, a meno che non trascorra almeno quattro ore al giorno a passeggiare tra i boschi e sulle colline e sui campi, assolutamente libero da tutti gli impegni mondani». Haruki Murakami L’ arte di correre «Mi viene spesso chiesto a che cosa penso quando corro. Di solito la gente che mi chiede questo non ha mai corso lunghe distanze. Indugio sempre su questa domanda. A che cosa penso esattamente quando corro? Non ne ho idea. Nei giorni freddi credo di pensare un po’ a quanto freddo faccia e nei giorni molto caldi al calore. Quando sono triste penso un po’ alla tristezza. Quando sono felice penso un po’ alla felicità. Come ho accennato prima, ho anche ricordi casuali. Occasionalmente, quasi mai a dire il vero, mi viene un’idea da usare per un romanzo. Ma davvero, mentre corro non penso a niente che sia degno di essere menzionato. Semplicemente corro. Corro in un vuoto. O forse dovrei metterla in un altro modo: corro in modo da acquisire un vuoto». Scott Jurek, Jenny Jurek Nord. L’ultramaratona selvaggia che mi ha cambiato la vita «Ogni avventura ha le sue motivazioni. Il mio scopo era stato la trasformazione: volevo ritrovare qualcosa che avevo perduto, mettere alla prova forze che credevo di non avere più, ravvivare una fiamma che pensavo estinta da tempo. Quel viaggio era uno strumento per accedere alla parte più profonda di me stesso». Shane O’Mara Camminare può cambiarci la vita «Camminare è per noi così importante, a livello sia individuale sia collettivo, che dovremmo tenerne conto nell’organizzare la nostra vita e la realtà che ci circonda. Occorre che i responsabili delle politiche pubbliche comprendano appieno i motivi per cui ci rende così distintamente umani e applichino quanto appreso alla pianificazione delle città e delle periferie. Attendo inoltre con ansia il giorno in cui i medici di ogni latitudine prescriveranno il cammino come trattamento base per migliorare la salute e il benessere dei singoli e della società nel suo complesso. Di fatto, i dottori delle isole Shetland hanno già cominciato a raccomandare passeggiate sulla spiaggia come cura preventiva contro alcuni disturbi mentali e fisici». Sarah Baxter Storia del mondo in 500 camminate Dalla Via Francigena, al circolo polare artico. E ancora il pellegrinaggio degli 88 Templi sull’isola giapponese di Shikoku, il sentiero dell’Argento del Messico, le alture del Kilimangiaro. Un viaggio, corredato da fotografie e mappe, con 500 percorsi nella natura e in territori urbanizzati. Mark Rowlands Correre con il branco. La filosofia della corsa e tutto quello che ho imparato dalla natura selvaggia «Correre, sosterrò, è un modo di comprendere quel che è importante e prezioso nella vita. È un modo per mettersi in contatto con il valore intrinseco, così come si mostra o manifesta nella vita umana. Benché la corsa non sia assolutamente l’unico modo di far ciò, di sicuro è uno dei tanti possibili e, come tale, offre una risposta alla domanda sul senso della vita, nella sola accezione ragionevole, per quanto banale e poco ambiziosa, che tale domanda può avere. La risposta a un simile interrogativo, almeno per me, è sempre vaga e mutevole. È una comprensione momentanea che poi svanisce. Ma questi istanti di consapevolezza sono forse i più importanti della mia vita. In buona sostanza, io cercherò di convincervi del fatto che la corsa racchiude in sé un tipo di conoscenza».

Mark Rowlands "Correre con il branco. La filosofia della corsa e tutto quello che ho imparato dalla natura selvaggia"

«Correre, sosterrò, è un modo di comprendere quel che è importante e prezioso nella vita. È un modo
per mettersi in contatto con il valore intrinseco, così come si mostra o manifesta nella vita umana. Benché la corsa non sia assolutamente l’unico modo di far ciò, di sicuro è uno dei tanti possibili e, come tale, offre una risposta alla domanda sul senso della vita, nella sola accezione ragionevole, per quanto banale e poco ambiziosa, che tale domanda può avere. La risposta a un simile interrogativo, almeno per me, è sempre vaga e mutevole. È una comprensione momentanea che poi svanisce. Ma questi istanti di consapevolezza sono forse i più importanti della mia vita. In buona sostanza, io cercherò di convincervi del fatto che la corsa racchiude in sé un tipo di conoscenza».

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