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Itinerari all'aria aperta

L'Anello delle Farfalle: quasi 12 chilometri a piedi o in bici nel Parco del Ticino

Il percorso attraversa i territori comunali di Borgo San Siro, Gambolò e Vigevano

Ilaria Dainesi

Email:

ilaria.dainesi@ievve.com

09 Giugno 2023 - 16:09

L'anello delle farfalle: quasi 12 chilometri a piedi o in bici nel Parco del Ticino

È uno dei percorsi più belli, di sicuro uno dei più accessibili. Stiamo parlando dell’Anello delle Farfalle, itinerario di quasi 12 chilometri (il tempo di percorrenza stimato è di circa 3 ore) ad elevato interesse naturalistico e alla portata di tutti i visitatori, bambini compresi. Il percorso attraversa il territorio comunale di Borgo San Siro, Gambolò, Vigevano ed è adatto per essere percorso tutto l’anno, sia a piedi sia – consigliato per gli escursionisti meno esperti – in bici. Il punto di partenza è presso la Cascina Portalupa, alla frazione Molino d’Isella, in comune di Gambolò.

Qui un sentiero «conduce, attraverso una piccola strada sterrata alla bacheca di presentazione del sentiero. Lungo tale percorso, il Parco del Ticino, per facilitare la visita e la comprensione degli aspetti tecnici e naturalistici, ha creato un anello a tappe in cui sono stati riprodotti i vari habitat che si incontrano e che determinano la presenza delle varie specie di farfalle – spiegano dal Parco del Ticino – La località (posta a margine di coltivi e boschi igrofili) è idonea naturalmente ad ospitare molte specie di farfalle, per cui al Parco è bastato riprodurre alcune -stazioni- con funzioni di richiamo. Sono state, infatti, realizzate macchie a canneto, cespuglieti e ghiareti dove in successione armonica, si incontrano il saliceto associato al Caprifoglio, la macchia spinosa a dominanza di Biancospino, la fascia delle Ginestre e l’area con gli alberi da frutto e le piante aromatiche. Qui sono state censite numerose specie di farfalle, tra cui alcune molto rare, come la Polissena e la Licena delle paludi. Lasciando il tratto di sentiero dedicato alle farfalle, il percorso prosegue in un ambiente boschivo di grande pregio. Si tratta di una vasta macchia di bosco igrofilo che interessa sostanzialmente le fasce a ridosso del Canale Scavizzolo, un corso d’acqua naturale che corre sinuoso nel cuore dei boschi del Parco. Le rive dello Scavizzolo sono coperte da una bellissima vegetazione arborea ed arbustiva in cui si distinguono il Salicone, il Nocciolo e l’Ontano nero. La limpidezza e la buona qualità biologica delle acque sono da attribuire al fatto che esse sono alimentate in gran parte da risorgive presenti in zona. Proseguendo lungo il percorso, poco oltre la Cascina Torricella, una casa padronale presente all’interno della storica proprietà -Bosco Castagnolo-, lo Scavizzolo si unisce al Canale Vecchio, uno dei siti del Parco in cui è stata censita la tartaruga palustre. Negli anni ‘70 i proprietari di queste riserve (adibite allora all’attività venatoria) vennero a conoscenza del progetto di istituzione del Parco del Ticino con i conseguenti divieti e misero in atto una serie di disboscamenti che ferirono profondamente le foreste, provocando lacerazioni ancor oggi visibili. Migliaia furono le querce tagliate e sostituite con impianti razionali di Pioppo ibrido – ricordano dall’ente – impianti che fallirono per la progressiva diminuzione di fertilità dei terreni, non più coperti da alberi ed arbusti in grado di creare humus. Il Parco, una volta istituito e insediatosi, ha avviato, in collaborazione con i nuovi proprietari, un processo di ritorno delle foreste con la messa a dimora di migliaia di piante di specie autoctone».


DIFFICOLTÀ

A piedi: medio

In bici: facile

È un itinerario ideale per scuole e famiglie e per un’escursione di mezza giornata.


PERCORSO

Partenza e arrivo a Gambolò, presso il parcheggio di loc. Portalupa. I Comuni interessati sono Borgo San Siro, Gambolò, Vigevano. L’itinerario è lungo 11,79 chilometri. Il tempo stimato di percorrenza è di 3 ore.


ITINERARI COLLEGATI

Anello dei Ronchi (V6), Grangiro della Sforzesca (V12), Vigevano - Pavia (VP).


INFO E CARTINA

Sul sito del Parco del Ticino è presente una sezione dedicata agli itinerari per i visitatori dell’area naturalistica.

I CONSIGLI PER I VISITATORI


Rispetta i divieti segnalati sugli appositi cartelli

Indossa sempre abiti e scarpe comode

Porta con te un binocolo e una macchina fotografica

Riporta a casa i rifiuti e, se capita, raccogline almeno uno lasciato dagli altri. Per godere il parco sempre pulito.

Impara ad ascoltare il silenzio ed i suoni della natura

Rispetta l’integrità della natura

Non uscire dai sentieri

Documentati sull’itinerario che intendi percorrere

Parcheggia l’auto esclusivamente nelle aree ad essa destinate

Il peggior nemico del bosco è il fuoco. Presta sempre attenzione e se avvisti un incendio non esitare ad avvisare gli organi di difesa del territorio preposti (Corpo Forestale o Parco del Ticino)

Se avvisti degli animali, non avvicinarti troppo rischi di spaventarli.

Hanno paura anche dei cani, tienili sotto controllo

In estate indossa maniche e pantaloni lunghi contro le punture di insetto.


INDICAZIONI PER I CICLISTI


Ecco alcune indicazioni elaborate N.O.R.B.A. (National Off Road Bicycle Association), associazione Americana di ciclisti fuoristrada.

Dai la precedenza agli escursionisti a piedi: la gente giudicherà la mountain bike dal tuo comportamento.

Rallenta ed usa cautela nell’avvicinare e nel sorpassare altri escursionisti, facendo in modo che si accorgano della tua presenza in anticipo.

Controlla sempre la velocità ed affronta le curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno.

Resta sui percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare terreni molli.

Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Dai loro tempo di spostarsi dalla tua strada.

Non lasciare rifiuti. Porta con sé i tuoi e, se possibile, raccogli quelli abbandonati da altri.

Rispetta le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Rivolgiti possibilmente

ai proprietari per chiedere il permesso per entrare nei loro terreni: “vietato l’ingresso” spesso significa solo “per favore chiedere

il permesso”.

Sii sempre autosufficiente. Meta e velocità media devono essere stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni meteorologiche esistenti e di quelle previste.

Non viaggiare da solo in zone isolate e se si devono coprire lunghe distanze. Comunica la destinazione ed il programma di viaggio.

Rispetta la filosofia del ciclo-escursionismo, tesa al minimo impatto sulla natura. Limitati a scattare fotografie e a lasciare impronte leggere portandoti via solamente i bei ricordi.

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