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a Imperia

La casa del clown più famoso della storia adesso è un museo interattivo

Villa Grock, gemma ancora sconosciuta, tra giardini lussureggianti e stanze-labirinto

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

10 Giugno 2023 - 23:00

La casa del clow più famoso della storia adesso è un museo interattivo

Come può essere al suo interno la villa che apparteneva al clown più famoso del mondo? Esattamente come la si immagina. Barocca, bizzarra, eccentrica, con influssi orientali. Ha restitito nonostante i decenni di abbandono, in cui l’abitazione era alla mercè dei ladri e degli sbandati. Da qualche anno villa Grock è tornata al suo splendore, ospitando anche il museo dei clown. Una delle gemme più sottostimate e dimenticate d’Italia si trova sulle alture di Imperia. Anche gli orari sono eccentrici: da venerdì a lunedì, punto e basta. Ma vale la pena programmare il viaggio. Grock negli anni ’30 era una star assoluta, forse paragonabile ad Houdini nell’illusionismo. Alcuni, in modo un po’ sinistro, lo avevano definito come “l’unico in grado di far ridere Hitler”. Lo svizzero Adrian Wettach, Grock, rivoluzionò l’arte dei clown da autodidatta, girò l’Europa a suon di pienoni. Comprò casa a Imperia dopo essersi sposato con Ines, innamorandosi del posto. Il carattere era difficile, ma questa residenza è stata quella dove il pagliaccio si è spento nel 1959.

Da www.museodelclown.it.

Adrien Wettach, nato a Reconvilier, (Svizzera), il 10 gennaio del 1880, consacrato "Re dei clown" all'Olympia di Parigi nel 1919, fu una vera e propria star internazionale dall'inizio del novecento fino al suo addio alle scene nel 1954. Artista straordinario: giocoliere, equilibrista, acrobata, in grado di suonare un gran numero di strumenti musicali, ammaliò il pubblico di tutto il mondo trasformando il suo rotondo nome d'arte in autentica leggenda.

Conobbe Imperia per caso, facendo visita ai suoceri in villeggiatura nel 1920, e ne rimase così colpito da acquistare una casa con terreno, inizialmente destinata alle vacanze. Proprio in quel luogo venne costruita la villa che ancora oggi domina la collina di Oneglia e che divenne residenza stabile del clown fino al 1959. Fu in quell'anno che Grock si spense, qui dove la casa e il giardino restano orgogliosamente a testimoniare il segno del loro eclettico proprietario, trasmettendone ancora con forza il malinconico, celeberrimo sorriso.

Poi (per quella che in origine, prima della sua morte, si chiamava “villa Bianca”) l’area spettrale, dalla quale gli imperiesi cercavano di tenersi lontani. Una nomea che sarebbe rimasta fino a dopo il 2000, prima che la Provincia di Imperia decidesse di recuperarla.

Già il giardino lascia senza fiato, tra tempietti, colonne, isolotte, alberi esotici, simboli massonici ed esoterici. Lo stile dell’interno è stravagante: non manca una sala giapponese. E poi vetrate, stanze che non portano da nessuna parte, enormi scalinate. Tutto fatto costruire da Grock negli anni ’20 del Novecento sotto la supervisione di un geometra, Armando Brignole. Le stanze sono vuote: tutto è stato trafugato nel corso degli anni, dopo l’abbandono dovuto alla morte del clown svizzero che non lasciò eredi. Ma è un bellissimo museo interattivo che non può annoiare, neanche gli adulti.

Foto di Danilo De Lorenzis

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