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17 Marzo 2025 - 18:29
Castello Sarriod de La Tour (foto archivio Regione Autonoma Valle d'Aosta)
La Valle d’Aosta ha un fascino unico: appena si ripongono gli scarponi da sci, la regione si trasforma in un tripudio di colori e profumi primaverili. Qui, la natura segue il proprio ritmo, offrendo paesaggi in continua evoluzione lungo un dislivello di quasi 4500 metri. Un vero spettacolo botanico si manifesta attraverso le oltre 2000 specie vegetali presenti, dalle rive della Dora Baltea fino alle cime più alte, dove il larice regna incontrastato oltre i 1500 metri. La primavera valdostana è un invito a riconnettersi con l’ambiente, respirando un’aria pura e rigenerante, lontana dal caos cittadino.
Le prime a celebrare l’arrivo della bella stagione sono le farfalle, in particolare a Pont-d’Ael, dove la biodiversità è sorprendente. In questa zona, sotto lo storico ponte-acquedotto romano, si possono osservare ben 96 specie diurne, tra cui la rara Polyommatus humedasae. Tra i prati aridi e i boschi radi di roverella e pino silvestre, fioriscono specie vegetali uniche, come l’Achillea tomentosa e alcune varietà rare di orchidee, tra cui la Cephalanthera damasonium. Un’oasi naturale da ammirare con rispetto, per preservare la delicatezza di questo ecosistema straordinario.
Aosta festeggia quest’anno le sue 2050 primavere, ma la sua storia affonda le radici in epoche molto più antiche. Il MegaMuseo, ex Area Megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, è oggi il più grande sito archeologico coperto d’Europa, testimone di oltre sei millenni di civiltà. Qui, tra stele antropomorfe e arature rituali, si percepisce la spiritualità ancestrale del luogo, rimasta immutata nel tempo. Dal 9 maggio, la mostra Aosta e Pompei. Riflessi della Concordia augustea alle origini dell’Impero offrirà un’esperienza unica, mettendo a confronto la vita quotidiana di due delle più affascinanti città romane, grazie alla collaborazione con alcuni dei più importanti musei archeologici italiani.
È quasi commovente pensare che gli agricoltori della Valle, in una primavera come la nostra, più di 6000 anni fa, abbiano individuato proprio questo luogo per lasciare, nella terra, segni che fatichiamo ancora oggi a interpretare ma che non possono che affascinarci. È quasi un miracolo che quegli stessi segni siano arrivati a noi, attraversando i millenni, fornendoci un’istantanea, per quanto misteriosa, della vita di questi Flintstones valdostani. Ad ogni modo, la spiritualità di questo luogo è rimasta invariata: i reperti delle epoche successive, esposti nel museo dell’Area Megalitica, confermano il fatto che il sito sia stato utilizzato come area di sepoltura fino all’epoca romana e anche in seguito. Lo stesso toponimo di Saint-Martin-de-Corléans, infatti, proveniente dalla graziosa chiesetta romanica retrostante, è un’ulteriore prova del fatto che ci troviamo in un luogo a cui anche in epoca cristiana è stato attribuito un significato sacrale.
Il MegaMuseo si candida a reinterpretare quello stesso significato trasformandosi in un hub culturale di fondamentale importanza per il capoluogo e per tutta la regione tanto per i locali quanto per i visitatori, sede di importati eventi culturali.
A partire dal 9 maggio, la mostra Aosta e Pompei. Riflessi della Concordia augustea alle origini dell’Impero ci condurrà alla scoperta della vita quotidiana delle due città in epoca romana: la mostra è realizzata grazie alla collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, i Musei Capitolini, il Museo Archeologico Nazionale di Ancona, i Parchi Archeologici di Paestum e Velia, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, il Parco Archeologico di Pompei e con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli da cui proviene la celebre Concordia Augusta, che dà il nome alla mostra.
Dopo aver nutrito la mente con la cultura, il miglior modo per celebrare la primavera è una scampagnata tra i boschi della Valle d’Aosta. Con oltre 30 aree picnic immerse nella natura, le possibilità sono infinite. Tra le più suggestive: Lo Crou ad Avise, con vista sul Monte Bianco, Bois de La Tour a Saint-Nicolas, che regala panorami sul Monte Emilius e la Becca di Nona, e il Bosco di Lexert a Bionaz, situato sulle rive di un incantevole lago alpino. Qui, tra spazi attrezzati e prati secolari, il contatto con la natura è autentico, invitando grandi e piccini a riscoprire il piacere di camminare a piedi nudi sull’erba.
Per trovare dove alloggiare in Valle d’Aosta, il portale Booking Valle d’Aosta - lo strumento per la prenotazione dei soggiorni gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo - offre l'elenco delle strutture ricettive della Valle d'Aosta (alberghi, RTA, B&B, agriturismi e appartamenti), con la possibilità di prenotare direttamente online senza intermediari
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