Cerca

viaggiare

Valle d’Aosta d’estate: notti stellate, arte e luoghi d’incanto tra le vette

Dalle vette ai rifugi e bivacchi alpini, un’estate tra stelle, arte e natura nella regione dei cieli più limpidi d’Europa

Annalisa Vella

Email:

annalisa@ievve.com

09 Luglio 2025 - 19:35

Valle d’Aosta d’estate: notti stellate, arte e luoghi d’incanto tra le vette

Vista dal Bivacco Gervasutti

Un’estate sotto le stelle
In Valle d’Aosta, l’estate non è solo sinonimo di escursioni e panorami mozzafiato. Quando cala la notte, la regione si trasforma in uno dei palcoscenici più suggestivi d’Europa per l’osservazione del cielo stellato. Lontano dalle luci delle grandi città, tra rifugi alpini, osservatori scientifici e location d’alta quota, la volta celeste diventa protagonista di esperienze uniche, romantiche e spettacolari.

Osservatorio Astronomico della Regione Valle d'Aosta


Non serve volare in capo al mondo per vivere la magia delle stelle. A poche ore d’auto da casa, la Valle d’Aosta regala cieli limpidi e spettacolari, ideali per osservare costellazioni, pianeti e sciami meteorici. Le notti fresche d’alta quota invitano a riscoprire il piacere della lentezza e della meraviglia, magari avvolti in una coperta, con il naso all’insù.

OAVdA: dove la scienza incontra la poesia del cielo
Nel Vallone di Saint-Barthélemy, a Lignan di Nus, sorge l’Osservatorio Astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta (OAVdA), vero punto di riferimento per l’astro-turismo in Italia. A 1600 metri di altitudine, immerso in un territorio attento alla tutela del buio naturale, l’osservatorio offre ben 200 notti stellate l’anno.
Dotato di strutture all’avanguardia – tra cui un planetario, un laboratorio eliofisico, un Teatro delle Stelle e 12 piazzole per l’osservazione – è anche centro di ricerca in collaborazione con ESA e NASA.
In estate, il calendario si arricchisce con appuntamenti imperdibili: dal 10 al 13 agosto, la rassegna Étoiles et Musique accompagna il passaggio delle Perseidi con concerti sotto le stelle. Un’atmosfera magica, culminante nella notte di San Lorenzo.

Rifugio Mont Fallère: arte e natura sotto la Via Lattea
A quota 2385 metri, tra il Mont Fallère e il Monte Rosso di Vertosan, il Rifugio Mont Fallère è molto più di un semplice punto d’appoggio per escursionisti. Realizzato con legno di recupero e impreziosito da oltre 400 sculture lungo il sentiero che sale da Vétan – opere dell’artista valdostano Siro Viérin – il rifugio è un museo a cielo aperto.
La notte, lontano da ogni fonte di inquinamento luminoso, il cielo si accende di stelle e la Via Lattea si mostra in tutta la sua bellezza. Non a caso, il rifugio è parte del circuito “I Cieli Più Belli d’Italia”, promosso da Astronomitaly per valorizzare le eccellenze dell’astro-turismo.

Hotellerie de Mascognaz: charme alpino e stelle sopra il Monte Rosa
Per chi cerca il comfort senza rinunciare alla natura, Hotellerie de Mascognaz è la risposta perfetta. Situato nel cuore di un antico villaggio Walser sopra Champoluc, a 1850 metri, questo hotel diffuso a quattro stelle unisce la tradizione delle case Stadel al lusso contemporaneo.
Tra chalet in pietra e legno, centro benessere e uno dei ristoranti più alti delle Alpi, gli ospiti possono godere di un cielo notturno incontaminato, certificato anch’esso tra “I Cieli Più Belli d’Italia”. Una vera oasi di pace, dove il tempo si ferma e la natura diventa protagonista.

Una galassia di rifugi alpini

I rifugi alpini valdostani sono diventati ambite mete di escursionisti, alpinisti, o anche semplicemente amatori della montagna e dell’outdoor, che li scelgono non solo come tappe lungo i loro percorsi, o come punti di partenza alla conquista della prossima vetta, ma sempre più anche come destinazioni vere e proprie delle ascese.
Non sono soltanto i più famosi, tra cui si annovera una delle Mecche dell’alpinismo mondiale come la Capanna Regina Margherita, il più alto rifugio in Europa, la cui costruzione originaria è stata realizzata nel 1893 nella Valle di Gressoney (AO) e da qui trasportata, già assemblata, a quota 4.556 m in spalla da uomini e muli: sono sempre di più, tra le valli valdostane, quei rifugi che si distinguono e vengono ricercati non solo da alpinisti, trekker ed escursionisti esperti, ma anche da chi è nuovo a questo mondo e cerca in quota oasi di ospitalità, gusto e genuinità.

La capanna Regina Margherita sulla punta Gnifetti

I rifugi alpini valdostani sono generalmente composti da camere a più letti (solitamente da 2 a 6), dove non è sempre necessario portare il sacco a pelo: nei rifugi escursionistici, molto spesso, sono i gestori a fornire coperte e piumini e, agli ospiti che ne sono sprovvisti, un sacco lenzuolo monouso o di cotone riutilizzabile in vendita o a noleggio.
Ne abbiamo selezionati, per voi, alcuni tra i più interessanti.
 

Bivacco Claudio Brédy (quota 2.550 m)



Situato a 2528 metri, nel Vallone di Vertosan, il Bivacco Brédy si affaccia sui Laghi di Dziule e rappresenta un esempio di architettura sostenibile e innovativa, integrata armoniosamente nel paesaggio alpino. La struttura, inaugurata nel 2021 in memoria di Claudio Brédy, offre spazio per 6 persone, dotazioni essenziali e un grande finestrino panoramico che incornicia le cime della Grivola e del Gran Paradiso. Il bivacco è accessibile tramite sentieri ben segnalati e si distingue per il suo design minimalista e l’uso di energie rinnovabili, come i pannelli solari sul tetto, garantendo comfort e rispetto ambientale.
Raggiungibile in 2h30’ da Jovençan di Vertosan (Segnavia 30, 11) | N° posti letto: 6


 
Rifugio Quintino Sella (3.585 m)

Il Rifugio Quintino Sella, situato nell’area turistica del Monte Rosa, è un punto di riferimento per gli escursionisti e alpinisti che esplorano le alte quote alpine. Offre accoglienza e servizi essenziali in un ambiente montano autentico, rappresentando una base ideale per l’approccio a numerose vie alpinistiche e trekking di media e alta difficoltà. La sua posizione strategica consente di godere di panorami ampi e di un contatto diretto con la natura alpina.
Raggiungibile in 3h dal Colle di Bettaforca o da Stafal funivia St.Anna + seggiovia Bettaforca+3h
+39 0125 366113 / +39 348 8107793
rifugioquintinosella@gmail.com
www.rifugioquintinosella.com


 
Alpe Rebelle, Bionaz

Situato nel comune di Bionaz, l’Alpe Rebelle è un rifugio immerso in un contesto naturale incontaminato, caratterizzato da ampi pascoli e viste suggestive sulle montagne circostanti. Rappresenta un punto di sosta ideale per chi percorre i sentieri della Valpelline, offrendo un’esperienza autentica di montagna con un’atmosfera tranquilla e accogliente.


 
Bivacco Giusto Gervasutti, Monte Bianco (2.870 m)

Chi dice Bivacco Giusto Gervasutti, dice Monte Bianco: la vetta più alta delle Alpi. È una struttura essenziale ma audace nel design, funzionale per alpinisti ed escursionisti esperti che affrontano itinerari impegnativi in alta quota. La sua posizione strategica permette di affrontare con sicurezza le ascensioni, offrendo un riparo protettivo in un ambiente severo ma spettacolare.
Raggiungibile in 4h da Ferrachet (segnavia 53) | N. posti letto: 8


Rifugio Vittorio Emanuele II

Raggiungibile in due ore di marcia da Pont di Valsavarenche, il Rifugio Vittorio Emanuele II è base di partenza per l’ascensione al Gran Paradiso, al Ciarforon e ad altre vette nei dintorni. Il Rifugio ha un servizio bar e ristorante in 2 sale con più di 100 posti a sedere, una sala di recente costruzione tutta in legno e con ampie vetrate, per le belle giornate un ampissimo dehor con tavoli e panche, oltre a ben 120 posti a dormire distribuiti in camere da 4/5 posti letto a castello o in dormitori.
Raggiungibile in 2h30’ da Pont Valsavarenche
+39 335 6614311
info@rifugiovittorioemanuele.com
www.rifugiovittorioemanuele.com

LA MOSTRA

Brassaï ad Aosta: la notte parigina in mostra
Anche l’arte trova spazio nelle notti valdostane. Dal 18 luglio al 9 novembre 2025, il Centro Saint-Bénin di Aosta ospita la mostra Brassaï. L’occhio di Parigi, una retrospettiva dedicata al celebre fotografo ungherese naturalizzato francese, pioniere della fotografia urbana e notturna.


Oltre 150 stampe originali, sculture, oggetti personali e documenti raccontano l’universo visivo di Brassaï, noto per aver immortalato la Parigi notturna degli anni ’30, tra vicoli, caffè, graffiti e volti dell’umanità.
Curata da Philippe Ribeyrolles, nipote del fotografo, l’esposizione è un’occasione imperdibile per immergersi nell’atmosfera della Ville Lumière e riscoprire una figura fondamentale della fotografia del Novecento.

Informazioni utili sulla mostra “Brassaï. L’occhio di Parigi”
Centro Saint-Bénin, Aosta
Dal 18 luglio 2025
Orari: martedì-domenica, 10:00-13:00 / 14:00-18:00
Biglietti: Intero €8 – Ridotto €6 – Ingresso gratuito per under 18
Catalogo bilingue (italiano-francese), ed. Silvana Editoriale – €36,00

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su L'informatore

Caratteri rimanenti: 400