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vigevano
17 Novembre 2021 - 11:33
Impiegare i detenuti in attività di pulizia di aree degradate, dove sono stati abbandonati illegalmente i rifiuti. Il progetto, “Mi riscatto per il futuro”, è stato promosso dall’assessorato all’ambiente del comune di Vigevano, che ha sottoscritto un accordo con la casa di reclusione e con il Ministero della giustizia, con l’obiettivo promuovere interventi «socialmente utili», accompagnati da azioni finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone che stanno per terminare il periodo di reclusione.
«È un progetto – ha sottolineato l’assessore all’ambiente Daniele Semplici – con una doppia valenza: umana e sociale. Oltre al recupero dei rifiuti, i detenuti affiancheranno anche i nostri dipendenti comunali per la cura e l’irrigazione di piante e fiori». Per il momento, saranno impiegati tre detenuti, che parteciperanno alle attività a titolo di volontariato, ma l’idea è di estendere il numero delle persone coinvolte.
Da sinistra: il direttore della casa di reclusione Davide Pisapia, il sindaco Andrea Ceffa e l'assessore all'Ambiente Daniele Semplici
«Riprendiamo un’attività che era stata già negli scorsi anni – riferisce il direttore della casa di reclusione di Vigevano, il dottor Davide Pisapia – e che avevamo dovuto sospendere in parte per problemi burocratici, legati all’assicurazione. E poi per la situazione determinata dal Covid. Il progetto si basa su un presupposto: la presenza del carcere può rappresentare una risorsa per il territorio, e non un “peso”. Il reato commesso è percepito come una ferita, una rottura di quel patto sociale che tutti noi sottoscriviamo. Attività come queste permettono di iniziare a ricucire quel che era stato spezzato nel momento in cui era stato commesso il reato. E di tracciare dei nuovi percorsi utili per il reinserimento in società. La scelta di avviare il progetto con un numero limitato di partecipanti è dovuta anche a ragioni di sicurezza sanitaria – ha specificato il dottor Pisapia – I tre detenuti coinvolti sono tutti appartenenti alla stessa sezione, sono diciamo in una sorta di “bolla”».
Il costo dell’assicurazione, grazie a un protocollo d’intesa, sarà a carico del Ministero della Giustizia, senza quindi alcun onere per l’ente locale. Sul progetto, il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa sottolinea: «Non solo queste attività sono importanti nella prospettiva di un inserimento in società al termine del periodo di detenzione, ma anche per il contributo offerto alla collettività – ha specificato il primo cittadino – Mi spiego meglio: nei tre anni in cui il progetto è stato realizzato, il lavoro eseguito dai detenuti ha avuto un riscontro importante in termini di efficacia. C’è un ritorno che non è solo legato a un aspetto etico e inclusivo, ma è tangibile. I risultati del loro lavoro, il contributo fornito per migliorare la cosa pubblica erano sotto gli occhi di tutti».
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