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IL CASO

Benzina e gasolio, prezzi alle stelle: Codacons presenta un esposto a 104 Procure italiane

L'associazione dei consumatori ipotizza possibili speculazioni alla base dei rincari record

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

15 Marzo 2022 - 10:48

Benzina e gasolio, prezzi alle stelle: Codacons presenta un esposto a 104 Procure italiane

In un anno i prezzi dei carburanti sono aumentati del 50%. Codacons, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, ipotizza possibili speculazioni alla base dei rincari record dei listini. «La magistratura - dicono in una nota - mandi la Guardia di Finanza nei distributori».

Sull’escalation senza sosta dei listini dei carburanti dovranno intervenire la magistratura e l’Antitrust. Il Codacons presenta infatti un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia e all’Autorità garante della concorrenza chiedendo di indagare sugli abnormi rincari dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa e su possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese.

Caro carburanti: Codacons ha inoltrato un esposto a 104 Procure in Italia. Si ipotizzano possibili speculazioni in atto a danno di consumatori e imprese

«In questi giorni - dice sempre Codacons - i listini dei carburanti venduti presso i distributori sono letteralmente fuori controllo, con la benzina che in modalità self viaggia verso i 2,3 euro al litro e costa in media il 39,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il gasolio sale addirittura del +51,3%. In alcune zone del paese i carburanti hanno già sfondato la soglia dei 2,5 euro al litro, come Ischia (2,629 euro/litro), La Maddalena (2,589 euro/litro) e Ventotene (2,579 euro al litro)».

Aumenti la cui entità non appare giustificata né dalle attuali quotazioni del petrolio, né da riduzioni delle forniture sul territorio legate alla guerra in Ucraina, senza contare che benzina e gasolio venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati mesi fa, a prezzi sensibilmente inferiori.

Gli aumenti, secondo Codacons, non appaiono giustificati nè dalle attuali quotazioni del petrolio nè da riduzione delle forniture sule territorio legate alla guerra in Ucraina

«Il rischio è che i rincari dei prezzi alla pompa possano essere “dopati” da fenomeni speculativi tesi a sfruttare la delicata situazione in Ucraina per incrementare i guadagni a danno di consumatori e imprese. Per tale motivo - conclude la nota di Codacons - presentiamo un esposto all’Antitrust e a 104 Procure di tutta Italia, chiedendo di aprire indagini sul territorio con l’ausilio della Guardia di Finanza e accertare eventuali speculazioni e illeciti, alla luce delle possibili fattispecie di truffa aggravata, aggiotaggio e manovre speculative su merci».

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