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IL CASO

«Lei non sa chi sono io», rappresentante delle forze dell'ordine insulta e minaccia i dipendenti dell'Anagrafe

E' accaduto lunedì pomeriggio in Comune a Vigevano

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

29 Settembre 2022 - 10:43

«Lei non sa chi sono io», rappresentante delle forze dell'ordine insulta e minaccia i dipendenti dell'Anagrafe

“Lei non sa chi sono io”. E non stiamo parlando del famoso dialogo cinematografico tra lo squattrinato musicista Antonio Scannagatti (interpretato da Totò) e l’onorevole Cosimo Trombetta (Mario Castellani) sul treno diretto a Milano. Lei non sa chi sono io è la frase - e non la sola, visto che alla stessa si sono aggiunte anche insulti e minacce - pronunciata da un rappresentante delle forze dell’ordine lunedì mattina all’Ufficio Anagrafe del Comune di Vigevano verso un’impiegata dello sportello.

Insieme alla compagna, l’uomo si è presentato nel pomeriggio per i rinnovi delle carte d’identità. Per il rilascio di quella elettronica, come richiesto dalla compagna, occorrono sei giorni. Troppo per lo stesso, che aveva necessità di averla già in giornata causa un viaggio già programmato. L’impiegata spiega che non è possibile. La soluzione potrebbe essere il cartaceo, a rilascio immediato. No, non andava bene, voleva quella elettronica e subito. Ed ha iniziato ad inveire.

Il movimentato episodio è avvenuto lunedì pomeriggio all'Ufficio Anagrafe del Comune di Vigevano (qui in una immagine di repertorio)

La tensione è poi salita alla stelle quando è stato il suo turno per il documento: lo stesso non aveva da tempo una carta d’identità. Ma per ottenerla, per legge, occorre esibire un documento di riconoscimento, patente o passaporto. “Lei non sa chi sono io”, ha urlato l’uomo, mostrando il suo tesserino di appartenenza al corpo e chiamando al telefono anche il sindaco Andrea Ceffa, davanti alle impiegate ad alle persone che attendevano il loro turno per recarsi allo sportello, insultando le impiegate. A dargli manforte anche la donna, “questa verrà licenziata e non pulirà nemmeno i cessi”, mentre lui ha incalzato con un “io la sbatto dentro”.

Dell’episodio è stato immediatamente informato il sindaco con una segnalazione da parte degli uffici. Segnalazione che è stata inviata anche ai vertici del Corpo cui appartiene l’uomo.

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