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PAVIA

Infarto miocardico acuto: il San Matteo è il primo centro in Lombardia per il trattamento

Tredicesimo a livello nazionale. I risultati possibili grazie ad una rete provinciale strutturata e alla stretta collaborazione con Areu

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

18 Novembre 2022 - 13:06

Infarto miocardico acuto: il San Matteo è il primo centro in Lombardia per il trattamento

Con quasi 300 procedure di angioplastica coronarica eseguite in urgenza nel 2021, l’emodinamica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo si colloca al primo posto in Lombardia e al tredicesimo in Italia come volume di attività per questo tipo di interventi. E’ quanto emerge dai dati presentati dalla Società Italiana di Cardiologia Interventistica (GISE).

La riapertura della coronaria, responsabile dell’infarto miocardico, con un palloncino seguito dall’impianto di uno “stent coronarico” costituisce una procedura di angioplastica salvavita per il paziente. Proprio perché il tempo che intercorre tra l’inizio dei sintomi e l’inizio della procedura di intervento è cruciale, in tutto il mondo, sono state istituite delle reti che consentono di centralizzare, il più rapidamente possibile, i pazienti con inf> arto secondo il modello definito Hub e spoke.

INFARTO MIOCARDICO ACUTO, DI COSA SI TRATTA

L’infarto miocardico acuto (anche conosciuto come infarto cardiaco o più banalmente attacco di cuore) e l’angina instabile rappresentano quelle che sono scientificamente chiamate sindromi coronariche acute.

Esse sono determinate da una riduzione o interruzione improvvisa dell’afflusso di sangue in una zona specifica del cuore. Anche il cuore infatti come tutti gli organi ha bisogno di un apporto costante di sangue per poter contrarsi correttamente e tale apporto è fornito dalle arterie coronariche (coronarie). 

La normale circolazione cardiaca è garantita nella maggior parte dei soggetti da 3 coronarie principali: arteria discendente anteriore (arteria interventricolare anteriore, IVA), arteria circonflessa e arteria coronaria destra. Da ognuna di esse si dipartono vari rami arteriosi per raggiungere tutte le porzioni del cuore (atrii e ventricoli).

A determinare l’infarto miocardico è nella maggior parte dei casi una placca aterosclerotica (vedi aterosclerosi).

La rottura di una di queste placche o la sua crescita eccessiva determinano una occlusione acuta parziale o totale del lume della coronaria, determinando appunto una ischemia acuta (sofferenza per mancanza di ossigeno e sostanze nutritive) a livello del territorio miocardico irrorato da quel vaso.

I fattori predisponenti l’aterosclerosi sono: la familiarità per cardiopatia ischemica, il fumo di sigaretta, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia LDL e ipertrigliceridemia noti anche come fattori di rischio cardiovascolare

Il Laboratorio di Emodinamica del Policlinico San Matteo, a partire già dal 1998-1999, è punto di riferimento della provincia di Pavia (quasi 600 mila abitanti) per il trattamento di angioplastica primaria: negli ultimi 20 anni sono stati trattati più d> i 5 mila pazienti con infarto miocardico acuto.

Durante la pandemia COVID-19 il laboratorio è sempre rimasto attivo, essendo stato identificato come uno dei 13 “Macro-Hub” Lombardi a cui centralizzare tutti i pazienti con emergenze cardiologiche, consentendo così di liberare risorse negli altri centri per trattare i pazienti COVID. Numerose analisi retrospettive hanno dimostrato che questa organizzazione (seppur applicata per un breve periodo) ha consentito di erogare gli idonei trattamenti ai pazienti infartuati entro limiti temporali più che accettabili, grazie anche alla stretta collaborazione con AREU.

INFARTO MIOCARDICO ACUTO, COM RICONOSCERLO

Il primo sintomo d'infarto acuto del miocardio è in genere il dolore viscerale profondo, retrosternale, descritto come costrittivo o oppressivo, spesso con irradiazione al dorso, alla mandibola, al braccio sinistro, al braccio destro, alle spalle o a tutte queste aree. Il dolore è simile a quello dell' angina pectoris.

La Struttura Semplice di Emodinamica, il cui personale medico è costituito dai cardiologi Marco Ferlini (attuale delegato per la Regione Lombardia della Società Italiana di Cardiologia Interventistica GISE), Alessandra Repetto, Barbara Marinoni e Valeria  Gritti, afferisce Struttura complessa di Cardiologia 1, diretta da Stefano Ghio, e fa parte del Dipartimento Cardiotoracovascolare diretto da Alessandro Locatelli.

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