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Gli aumenti

Accise, termina lo sconto. Da domani il pieno sarà più caro

Stimato un rialzo di 18 centesimi al litro

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

31 Dicembre 2022 - 15:10

Accise, termina lo sconto. Da domani il pieno sarà più caro

Conviene fare il pieno oggi, se si vuole risparmiare. Con l'ultimo giorno del 2022 scade "lo sconto" sul carburante deciso dal governo Draghi e confermato in parte da quello Meloni, e le accise torneranno "a prezzo pieno". Salvo decisioni dell'ultimo momento da parte del Governo, dal 1° gennaio 2023 saranno ripristinate le aliquote in vigore prima del 22 marzo: i prezzi, si stima, aumenteranno di 18,3 centesimi al litro per la benzina e il diesel e di 3,4 centesimi per il Gpl.

Secondo i media di settore, c’è da aspettarsi un aumento generalizzato di tutti i prezzi nel prossimo periodo di circa 18 centesimi al litro. Si torna, cioè, a prezzo pieno. Secondo il Codacons, con l'eliminazione dello sconto da 18,3 centesimi dal 1° gennaio, la maggiore spesa sarebbe di 9,15 euro a pieno. Su base annua +219,6 euro. Aumenti mitigati dal fatto che, per via del calo delle quotazioni del petrolio sui mercati internazionali, la benzina non è mai costata così poco da almeno un anno e mezzo. Il prezzo della benzina è sceso a 1,625 euro al litro, come non succedeva da giugno 2021. Il diesel è invece arrivato a 1,689 euro, il livello più basso dallo scorso 31 gennaio (ormai quasi un anno fa). Cifre abbondantemente inferiori a quelle raggiunti dopo lo scoppio della guerra tra Kiev e Mosca.

Il taglio è stato applicato per la prima volta a marzo di quest'anno con l'approvazione del decreto Ucraina bis. Sia per la benzina che per il diesel la riduzione è stata complessivamente di 30,5 centesimi, almeno fino a dicembre di quest'anno, quando con il dl Aiuti quater il taglio è stato prorogato fino al 31 del mese ma ridotto a 18,3 centesimi. Nel frattempo i prezzi sono scesi.

A rischio ci sono però anche i pedaggi autostradali. All'inizio di ogni anno le tariffe vengono tradizionalmente aggiornate, ma da quattro anni a questa parte, dopo il crollo del Ponte Morandi, sono rimaste congelate. Il 2023 potrebbe registrare il ritorno agli aumenti, per la prima volta dal 2018.

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