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VIGEVANO
12 Aprile 2023 - 09:14
Il Disegno di legge porta il numero 360. Ed è stato assegnato alla Commissione permanente Giustizia del Senato per l’avvio dell’iter e quindi l’esame dello stesso pochi giorni fa. Si tratta della Proposta di legge al Parlamento licenziata da Regione Lombardia per il ripristino del Tribunale di Vigevano unitamente alla Procura della Repubblica. Due presidi di giustizia che il decreto legislativo numero 155 del 7 settembre 2012 aveva cancellato con un colpo di spugna. Lo stesso colpo di spugna che aveva colpito una trentina di Tribunali in tutto il Paese. «A distanza di alcuni anni - si legge nella premessa del ddl - un’analisi fattuale della realtà rivela che il taglio della giustizia è stato penalizzante per molti cittadini e per molte imprese che si sono visti allontanati dal servizio giudiziario, sia per questioni prettamente geografiche, sia in termini di produttività, atteso che determinate aree, in quanto economicamente rilevanti, sono foriere di una quantità di giudizi proporzionalmente maggiore rispetto ad altre. In questo senso la riforma ha come risultanza un riversamento dei costi sui cittadini e sulle imprese ed un costo sociale che crea disomogeneità e disuguaglianze».
Il Tribunale di Vigevano, unitamente alla Procura della Repubblica, è stato chiuso nel settembre del 2014
«Per altro verso - prosegue la relazione - si rileva come una siffatta riorganizzazione non ha tenuto conto di alcuni parametri, come l’estensione geografica di talune province in rapporto al numero di abitanti, il tasso di densità di imprese rispetto alla collocazione geografica posta al di fuori dei capoluoghi di provincia e la produttività degli uffici giudiziari che insistono su un determinato territorio. Oltre a questi si richiamano ulteriori fattori rinvenibili anche all’interno delle "Linee guida sulla revisione della geografia giudiziaria per favorire le condizioni di accesso a un sistema giudiziario di qualità” adottate dalla Commissione europea per l’efficienza della giustizia (Cepej) nel 2013, quali i flussi di procedimenti e incarichi di lavoro, le infrastrutture e i trasporti, l’informatizzazione e soprattutto il già citato grado di industrializzazione del territorio. Proprio quest’ultimo parametro permette di effettuare una considerazione di grande rilevanza: la presenza di tribunali con un maggiore introito di fascicoli implica la necessità di organizzare il lavoro in sezioni specializzate. Ciò produce, a titolo di effetto collaterale positivo, un upgrade competenziale ed esperienziale dell’organo giudicante assegnato a quel particolare tribunale. La maggiore efficienza porterebbe alla creazione di poli giudiziari ad alto rendimento sia da un punto di vista qualitativo, sia da un punto di vista quantitativo relativamente al numero di pratiche finalizzate».
Il convegno svoltosi al teatro Cagnoni di Vigevano nel febbraio scorso che ha visto la presenza del sottosegretario alla Giustizia, l'onorevole Andrea Delmastro Delle Vedova (primo nella foto da sinistra). Sul palco anche l'ultimo presidente dell'ordine forense cittadino, l'avvocato Giuseppe Antonio Madeo (al centro nella foto) ed il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa (ultimo a destra)
Aspetto fondamentale: per lo Stato non si ipotizzano maggiori oneri, «poichè si prevede una ridistribuzione delle risorse umane, dipendenti dal Ministero della Giustizia, nelle sedi di nuova istituzione senza procedere ad un incremento delle piante organiche dei Tribunali ordinari e della Procure. Mentre per quanto riguarda le spese di gestione e manutenzione degli immobili, essere sono a carico del bilancio della Regione richiedente. Tali oneri saranno determinati solo una volta che le Regioni, ottenuto dal Ministero il ripristino della funzione giudiziaria, potranno attivare tale funzione con l’approvazione di una legge regionale che ne definirà tra gli altri aspetti, la spesa e la sua copertura».
LE REAZIONI
«Non possiamo perdere questo treno». Lo dice l’avvocato Giuseppe Antonio Madeo ultimo presidente dell’ordine forense cittadino. «Ma Vigevano deve muoversi - prosegue - il Direttivo del Coordinamento Nazionale per il ripristino dei Tribunali soppressi, del quale faccio parte, sta ricevendo parecchie sollecitazioni da parte di realtà territoriali che si sono viste chiudere i Tribunali e che sono pronte con un progetto da inviare al Ministero di Grazia e Giustizia ed in particolare al sottosegretario On. Andrea Delmastro Delle Vedove».
L'avvocato Madeo, da sempre in prima linea nella battaglia per il ripristino del Tribunale di Vigevano
«Il fatto che il Plp regionale del 28 giugno 2022, oggi disegno di legge n. 360 dell’attuale legislatura, sia stato assegnato alla Commissione permanente Giustizia del Senato, rappresenta un passaggio significativo e importante. Si tratta, evidentemente, di un ulteriore elemento favorevole per il ripristino del Tribunale di Vigevano che si aggancia al convegno del febbraio scorso con l’onorevole Delmastro Delle Vedove, sebbene per il buon esito sia necessario aggregare anche gli undici Comuni del magentino. Proprio domenica ho incontrato occasionalmente il sindaco Ceffa e mi sono permesso di sollecitarlo in tal senso. Ripeto, Vigevano deve muoversi. So che il sindaco Ceffa ha preso già dei contatti con i sindaci del magentino, ma per ora purtroppo non si è giunti a una conclusione».
Andrea Ceffa, è sindaco di Vigevano dal settembre del 2020
«Nei prossimi giorni - interviene il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa - risolleciterò un incontro con i Comuni del magentino. Ho già avuto un primo colloquio esplorativo e sostanzialmente sono concordi. Da tutti, però, è emerso che il riferimento è il Comune di Magenta. Con Luca Del Gobbo (attuale primo cittadino della città milanese n.d.r.) ci siamo sentiti in diverse occasioni e Magenta, che rappresenta il traino anche per le altre realtà vicine, è pronta a sostenere il nostro progetto per il ripristino del Tribunale. Come Comune a breve avremo la stima dei costi per la riapertura e stiamo dialogando con Fondazione Roncalli per i locali da destinare alla Procura».
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