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Due date a Pavia

Torna la cena al buio: si mangia bendati, serviti da camerieri non vedenti

Un'esperienza unica che permette di sostenere il progetto del "bastone elettronico". Prenotazione obbligatoria

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

11 Giugno 2023 - 18:32

Torna la cena al buio: si mangia bendati, serviti da camerieri non vedenti

Non è il semplice “mangiare bendati”, cioè stare a tavola senza vederci rischiando anche di essere involontariamente goffi. Si tratta di un’esperienza sensoriale che permette di capire le difficoltà quotidiane di chi non vede. Ritornano le Cene al buio, dopo il successo da tutto esaurito nei mesi scorsi a Vigevano. Adesso il luogo è Pavia, presso il ristorante-pizzeria Lo Scoglio di viale Bligny, venerdì 16 giugno e venerdì 30, dalle ore 20,30.

Come per le iniziative vigevanesi, i fondi raccolti (la cena costa 45 euro) sosterranno il progetto “Bastone elettronico” per ciechi e ipovedenti. La presentazione dell’evento è suggestiva. «Una cena al buio con i commensali serviti da camerieri non vedenti ed i menù scritti in braille». L’appuntamento è organizzato dall’Unione Italiana dei Ciechi di Pavia, dall’Anmic (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) e dal Comune di Pavia insieme al Lions club Ultrapadum Ticinum-New Century Club, con l’intenzione di dimostrare come è possibile orientarsi e cenare nelle tenebre senza problemi, vivendo quindi la condizione di una persona cieca. I commensali saranno immersi nella più completa oscurità, accompagnati al tavolo da camerieri non vedenti e ordineranno la cena come in un normale ristorante. Si orienteranno seguendo le indicazioni dei camerieri non vedenti. Del resto, cenando al buio si ha l’occasione di scoprire e affinare gli altri sensi. I piatti saranno giudicati per il loro odore e per il gusto, non associato ad alcuna immagine: ed è suggestivo così. La prenotazione è obbligatoria al numero 338.9693005 o alla e-mail ecarantini@icloud.com.

IL BASTONE ELETTRONICO

Il bastone elettronico è costituito da un dispositivo leggerissimo, solo 8 grammi, che viene integrato nel bastone bianco, permettendogli di colloquiare con altri dispositivi, detti radiofari. Questi, dalle sembianze di piccole scatole, vengono sistemate nell’ambito urbano ad esempio in un negozio, all’ingresso di una scuola, sul palo del semaforo. Quando la persona si trova in prossimità di un radiofaro, il bastone gli dirà, ad esempio, il nome del negozio che sta affiancando. Se la persona ha interesse a visitare quel preciso luogo, si attiverà un suono personalizzato che lo guiderà all’ingresso con una precisione millimetrica. Rimanendo nell’esempio del negozio, nel momento in cui il radiofaro comincia a suonare, il personale dell’attività capirà che sta per arrivare un ipovedente e saprà accoglierlo nel migliore dei modi evitando situazioni di imbarazzo e disagio che, quotidianamente, le persone con disabilità visiva si trovano a dover vivere. Visto dall’esterno può sembrare un normale bastone bianco per ciechi, ma in realtà è un vero e proprio concentrato di tecnologia, che consente a chi non vede di orientarsi meglio in città, essere guidato da una voce verso precisi punti di interesse e interagire con lo spazio circostante. «Crediamo sia importante parlarne il più possibile – aggiungono dall’associazione – perché, per funzionare al pieno delle proprie potenzialità, LetiSmart ha bisogno di una capillare rete infrastrutturale, il che implica il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle amministrazioni locali, degli esercenti, delle imprese che gestiscono il trasporto pubblico e altri ancora. Come se fosse Siri o Alexa ma nascosto nel tradizionale bastone bianco per non vedenti. Basta parlare con il dispositivo e ascoltare le sue indicazioni per capire se, per esempio, sta arrivando l'autobus o se il semaforo è verde. È quello che fa Letismart, un dispositivo che permetterà ai disabili visivi di orientarsi e interagire con l'ambiente urbano muovendosi in autonomia». Un sistema che può essere collocato in punti strategici come incroci, semafori, fermate dell'autobus, uffici, negozi ma anche siti turistici, ospedali, scuole per città smart sempre più inclusive. «Con questo sistema l'autonomia dei ciechi fa veramente un passo avanti notevole - ha commentato il presidente dell'Uici, Mario Barbuto - La tecnologia è una delle chiavi più importanti per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità visiva, da affiancare a quegli elementi tradizionali come il bastone bianco e il cane guida per la mobilità e il metodo Braille per l'istruzione e la lettura, che restano insostituibili».

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