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Vigevano

Una Biennale d'arte nel Castello

Svelati i primi dettagli: sarà dal 7 aprile al 31 maggio con 90 artisti e anche esibizioni musicali. Alcune parti saranno a pagamento

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

04 Febbraio 2024 - 10:10

Una Biennale d'arte nel Castello

Novanta artisti che occuperanno per quasi due mesi gli spazi del Castello: la strada coperta sopraelevata, le prigioni, la sala della Duchessa, la sotterranea buia, altri luoghi ancora da definire. L’hanno chiamata Biennale sia perché il proposito è quello di rinnovarla periodicamente, sia perché vuole essere molto di più di una semplice mostra d’arte locale. Finalmente, pur senza rivelare molti dettagli, questo evento di cui tanto si parlava è stato presentato ufficialmente dal Comune, nell’incontro in municipio di martedì mattina. Il sottotitolo è “Whispers of art”, “Sussurri d’arte”, sarà dal 7 aprile fino al 31 maggio. Si sa che esporrà sicuramente Marco Lodola, rinomato artista del territorio, e ci sarà Germano Lanzoni. Il “giullare contemporaneo” (così si definisce) proporrà una performance teatrale. Per gli altri nomi bisogna aspettare: nonostante ci fosse voglia di raccontare cosa sta per succedere a Vigevano, per scelta sono state rivelate pochissime informazioni. Alcune parti dell’installazione, come la Sotterranea, comunque via pubblica di passaggio, saranno gratuite. Per le altre sarà previsto un biglietto a pagamento. I curatori sono Arianna Forni e Leonardo Borghesi. Poi c’è Andrea Fumagalli, direttore artistico per gli eventi collaterali. Gli appassionati di musica lo conoscono col suo nome d’arte, Andy, fondatore dei Bluvertigo.

Al centro Ceffa e Ghia, da sinistra Fumagalli, Forni e Borghesi del comitato organizzatore

«L’intenzione – ha spiegato quest’ultimo – è di sperimentare. Di ramificare le possibilità di interazione tra musica e arte coinvolgendo le realtà musicali locali in un viaggio immersivo dove non accade mai la stessa cosa». Quindi ci si deve aspettare che, mentre i visitatori girano i luoghi della Biennale, si imbattano in performance musicali sempre diverse, magari itineranti. Anche questa idea verrà spiegata meglio prossimamente. «Vorremmo – ha aggiunto Arianna Forni, giornalista, blogger e critica d’arte – che le pareti di un luogo straordinario come il Castello di Vigevano parlassero attraverso l’arte contemporanea, e puntiamo a valorizzarlo ulteriormente. Novanta artisti: potrebbero sembrare molti, in realtà sono pochissimi perché nella vastità di questi spazi avremmo potuto, volendo, coinvolgerne anche mille. Ma siccome non abbiamo pensato a un allestimento fieristico, ma a un concept artistico, vogliamo dare il giusto spazio a ogni ospite». In una strada sotterranea buia che non sarà più buia ma illuminata per l’occasione verranno accostati vari stili. L’obiettivo è continuare ad essere presenti a Vigevano con la nostra narrazione». Tradotto: far sì che la Biennale diventi... una biennale, per davvero, in grado di portare anche visitatori da fuori città. «Una grande occasione – concludono il sindaco Andrea Ceffa e l’assessore alla cultura Riccardo Ghia – anche dal punto di vista economico. C’è il coraggio di proporre qualcosa di nuovo e di far sì che il Castello diventi un contenitore di grandi eventi. L’opportunità è per tutti, e questa mostra concretizza una lunga fase di studio».

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