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VIGEVANO

Autostrada Broni-Mortara: Vigevano capofila del sì all'intervento

Ceffa: favorevole, senza se e senza ma. Subito un tavolo con i Comuni del territorio. Diamo vita a un movimento autonomista lomellino. Qui servono le infrastrutture

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

14 Febbraio 2024 - 18:15

Autostrada Broni-Mortara: Vigevano capofila del sì all'intervento

Pronto a mettersi in prima linea a sostegno del progetto dell’autostrada regionale Broni-Mortara-Stroppiana. Lo annuncia il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, poche settimane dopo la bocciatura da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato da Infrastrutture Lombarde (la società partecipata da Regione Lombardia che aveva dato il via libera all’intervento affidandolo a Sabrom) contro il pollice verso decretato dal Ministero rispetto alla Via, la valutazione di impatto ambientale.

Così, mentre Sabrom (la concessionaria) attende una risposta dal Pirellone rispetto alla volontà o meno di ripartire con l’iter - «occorreranno almeno dieci anni prima di vedere un centimetro di asfalto», aveva detto Carlo Alberto Belloni, presidente di Sabrom - si stanno muovendo i sindaci del territorio.

Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, ha annunciato di essere pronto a farsi capofila del fronte del sì all'autostrada Broni-Mortara-Stroppiana

Con Vigevano che è pronta a farsi capofila del fronte del sì all’autostrada. «Favorevole, senza se e senza ma», esordisce il primo cittadino di Vigevano, Andrea Ceffa. «Affossare quel progetto - continua - è stata una mancanza di visione strategica. La nostra città è toccata marginalmente da quell’intervento, ma qui occorre ragionare su scala territoriale, non per singolo Comune». E proprio per questa ragione che la città ducale lancia un preciso appello ai colleghi: superare i campanili e le diffidenze, fare squadre e giocare una partita unitaria per ridare slancio e sviluppo a questa terra da sempre definita la “Cenerentola della Lombardia”».

Il tracciato dell'autostrada: l’intervento, che si sviluppa per complessivi 50 km, ha inizio con la connessione sulla A21 (Torino/Piacenza/Brescia), in prossimità dell’esistente svincolo di Broni/Stradella, prosegue in direzione nord-ovest, con un ponte di nuova realizzazione sul fiume Po, arrivando a collegarsi al sistema tangenziale di Pavia, per giungere fino alla A7 (Milano/Genova), in prossimità dello svincolo di Gropello Cairoli; l’infrastruttura procede in direzione ovest/nord-ovest, fino all’interconnessione con la S.S. 494 ad ovest di Castello d’Agogna, per connettersi poi con la A26 nella zona del vercellese

«Occorre dare vita ad un Movimento Autonomista della Lomellina. Oggi stiamo assistendo ad una politica dei litigi su questioni veramente di basso profilo quando invece occorre affrontare in modo unitario i grandi temi, i veri problemi, quelli che interessano alla comunità. Vigevano - continua Ceffa - intende farsi capofila del territorio, convocando il tavolo delle infrastrutture ed affrontare la questione dell’autostrada. Sia chiaro - aggiunge - non vogliamo assumere il ruolo della prima donna, qui non si deve collocare alcuna bandierina. Vigevano, e questo è un dato di fatto, rispetto al progetto della Broni-Mortara, è toccata in modo marginale, ma qui occorre ragionare nell’ottica territoriale. Per questo occorre una mobilitazione: l’autostrada deve essere realizzata se non vogliamo continuare ad essere una zona tagliata fuori da tutto».

Carlo Alberto Belloni, presidente di Sabrom, la società che detiene la concessione per la realizzazione della Broni-Mortara-Stroppiana

Certo, la validità trasportistica dell’opera non è mai stata messa in discussione, ma occorre ripartire dall’anno zero - o quasi - al fine di evitare di incappare nel pollice verso rispetto alla valutazione di impatto ambientale e quindi trovarsi, come avvenuto in questi anni, comitati del no pronti a dare battaglia ed a ricorrere al Tar. «In tutto il mondo vengono realizzate infrastrutture che portano sviluppo ma nel contempo sono attente all’ambiente ed al paesaggio. Chi dice no a prescindere si nasconde dietro all’ambientalismo con una pregiudiziale ideologica. Persone - dice sempre Ceffa - che non vogliono lo sviluppo dei nostri territori. Per questo mi auguro che in prima battuta sia Regione Lombardia a ribadire l’importanza strategica dell’opera. Poi dai territori, e rilancio l’idea di Vigevano capofila di questo fronte, creare le condizioni di una condivisione complessiva al fine di avere quelle risposte che da tempo attendiamo

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