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Vigevano
16 Febbraio 2024 - 16:26
Trenta pasti in media distribuiti ogni giorno, una chiesa sempre aperta, l’arrivo del “guardaroba” grazie a un’associazione di volontari laici. Questo è l’impatto di fra Giuseppe Fornoni da quando è arrivato qui al convento dei frati cappuccini in corso Genova, nel ruolo di “guardiano”. Bergamasco, 60 anni, vanta una lunga esperienza nel mondo dei servizi ai bisognosi. Succede a fra Giovanni Perego: “padre John”, figura amatissima, rimane comunque nel convento come frate anziano.
Fra Giuseppe Fornoni
«Il mio obiettivo – spiega Fornoni – è dare un impulso nuovo. Coinvolgere i giovani e i laici, aumentare la comunicazione. Presto sarà pronto un sito web che parla proprio del convento oltre che del Gifra, associazione rinomata. Punto a utilizzare di più il nostro teatro con eventi di ogni tipo. Vorrei fare rete con le altre parrocchie, che sto imparando a conoscere: già forniamo aiuto per le messe». In totale ci sono sette frati: John, Ringo, Pier Renzo, qui da sempre. Poi fra Fabio, fra Giuliano (che fa avanti e indietro da Milano, nella comunità di recupero per tossicodipendenti) e Lorenzo, ancora studente, oltre allo stesso Fornoni. Le messe sono tre al giorno nei feriali, quattro la domenica. «Ma la chiesa – prosegue il “guardiano” – è sempre aperta per accogliere e ascoltare chiunque. Una trentina di volontari da lunedì al sabato permette di tenere attiva la mensa dei poveri: pasti già pronti serviti da una cuoca e da due stagisti del Centro Servizi Formazione di Vigevano. Gli utenti sono perlopiù anziani non più autonomi, che non sarebbero in grado di fare la spesa e cucinare. Una nuova associazione, Progetto del Cuore, per quattro pomeriggi a settimana (martedì, mercoledì, giovedì, sabato) gestisce il “guardaroba”: chiunque può portare indumenti che non usa più e, soprattutto, ritirare se ha bisogno». E poi c’è il teatro, con l’ambizioso progetto di allestire una rassegna musicale. «Mi piacerebbe – aggiunge il frate – che sia l’oratorio sia il resto degli spazi siano ancora di più un luogo di accoglienza per tutti, per un cammino umano e spirituale. Chi vuole può passare qualche giorno con noi, in convento, e vivere come i frati. Negli ultimi mesi si sono avviati processi creando relazioni ancora più strette che gravitano intorno al convento». Un convento che avrebbe bisogno, per stessa ammissione di Fornoni, di un frate in più, possibilmente giovane, per captare ancora meglio questa fascia di popolazione.
L'interno del convento
Per avvicinare ulteriormente gli interessati o i semplici curiosi, infine, sono stati organizzati quattro incontri culturali. Il ciclo s’intitola “Dire bene... così come sei”, sempre nel teatro dei frati Cappuccini. Il primo sarà lunedì 19 febbraio alle 21. “Benedire coloro che tradiscono e abbandonano” vede la testimonianza di Antonella Spina: «tra fede e perdono il cuore di una donna, mamma e figlia e la bellezza della gratitudine». Seguono altri tre lunedì, il 26 febbraio, il 4 e l’11 marzo, sempre con interventi per giovani e adulti inerenti temi di attualità. L’ingresso è sempre libero.
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