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VIGEVANO

Moreschi: la proprietà annuncia l'interruzione delle trattative con i sindacati

La proprietà non avrebbe gradito gli articoli dei giornali sulla vendita dello stabilimento e gli affitti che non sarebbero mai stati pagati. I dipendenti occupano gli uffici e chiedono le loro spettanze arretrate. La Cgil: non ci fermeremo, qui si sta scherzando con la vita delle persone. Ok del Comune ad un consiglio comunale aperto tra l'11 ed il 15 marzo

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

01 Marzo 2024 - 15:15

Moreschi: la proprietà annuncia l'interruzione delle trattative con i sindacati

La Moreschi spa, dopo l’annuncio della chiusura dello stabilimento di Vigevano e il licenziamento di 59 dipendenti, interromperà le trattative con le organizzazioni sindacali. Lo ha fatto sapere questa mattina un portavoce di Guido Scalfi, il socio di riferimento del fondo svizzero Hurley che dal 2021 ha acquisito l’intero pacchetto di maggioranza del calzaturificio vigevanese. La comunicazione è stata fatta alla Rsu “dopo aver letto gli articoli sui giornali” degli ultimi due giorni, come spiega una nota della segreteria della Cgil. Articoli che riguardano gli sviluppi dopo la vendita dello stabilimento: dopo la cessione per 15 milioni, la fabbrica era stata poi stata affittata alla Moreschi spa, ma i canoni di locazione non sarebbero mai stati pagati.

I dipendenti, che da lunedì stanno attuando uno sciopero di un’ora, dalle 10 alle 11 con un presidio davanti allo stabilimento di via Cararola, sono andati a protestare negli uffici. Per la giornata di lunedì, informa sempre la nota della Cgil, se l’azienda non produrrà documento che attestano gli avvenuti bonifici, i dipendenti occuperanno gli uffici sino a quando non verrà loro corrisposto il dovuto. «Tramite il suo portavoce, il dottor Palmieri - spiega Giovanna Currò, segretaria provinciale della Cgil - Scalfi ha fatto sapere che, dopo aver letto gli articoli dei giornali locali in questi giorni, non effettuerà nessun pagamento alle maestranze. Siamo andati, tutti, a protestare negli uffici. Hanno cercato di allontanarci minacciando di chiamare i carabinieri se non avessimo lasciato quei locali. Dopo un ulteriore serrato confronto, hanno assicurato che lunedì sarebbero stati disposti i bonifici. Non ci fidiamo più ed abbiamo chiesto di avere, lunedì, le contabili. I dipendenti stanno ancora aspettando lo stipendio di gennaio».

«Non ci fermeremo - prosegue la segretaria provinciale della Cgil - e chiederemo, oltre all’incontro con il Prefetto, anche l’intervento del Ministero. Qui si sta scherzando con la vita e la dignità dei lavoratori. Persone che sono in difficoltà per la mancata corresponsione di quanto dovuto, che hanno spese da affrontare e nessun introito».

Il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della Moreschi spa: dopo l'annuncio della proprietà di voler licenziare i 59 dipendenti, da lunedì le maestranze effettuano un'ora di sciopero, dalle 10 alle 11

Nel frattempo il Comune di Vigevano, al quale nei giorni scorsi era arrivata la richiesta da parte delle organizzazioni sindacali di un consiglio comunale aperto sul “caso Moreschi”, ha comunicato, con una lettera firmata dal presidente dell’assise cittadina, Claudio Vese, che la richiesta è stata accolta. Il consiglio comunale aperto si svolgerà nella settimana tra l’11 ed il 15 marzo visto che in questi giorni è in corso in aula consiliare la sostituzione del sistema audio-video che permette lo svolgimento delle adunanze. Il presidente del consiglio, ha espresso il proprio personale rammarico per la decisione dell’azienda di esternalizzare la produzione ed ha espresso la propria vicinanza ai dipendenti ed alle famiglie interessate, confermando il sostegno di tutta l’amministrazione comunale.

Una richiesta di convocazione dell’assise sulla vicenda era stata avanzata qualche ora prima dalle forze di opposizione (Pd, Polo Laico e M5S)  invitando i sindacati, i consiglieri provinciali, regionali, i parlamentari di riferimento del territorio e le associazioni di categoria per poter individuare le migliori strategie politiche per salvaguardare i posti di lavoro e la produzione a Vigevano”. Per le forze di opposizione occorrerà nella stessa seduta affrontare “i temi dello sviluppo economico e dell’occupazione in città, anche a seguito dei recenti dati negativi sul numero di aziende artigiane che hanno chiuso nel 2023”.

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