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VIGEVANO

Cagnoni, proroga di un mese. «Ma la rassegna primaverile non è a rischio»

Richiesta motivata da problemi nell'organizzazione del cantiere e nel reperimento dei materiali

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

06 Marzo 2024 - 16:02

Cagnoni, proroga di un mese. «Ma la rassegna primaverile non è a rischio»

Un mese di proroga. La richiesta è stata avanzata dalla DeBo3 srl, l’impresa di Cameri, nel novarese, che sta operando per il completamento del restauro all’interno del teatro Cagnoni. Uno “slittamento” dei lavori che però, assicurano da Palazzo municipale, non pregiudicherà assolutamente la rassegna primaverile, organizzata per celebrare i 150 di vita del Cagnoni, e che scatterà a partire da metà aprile.

Un particolare del soffitto del teatro vigevanese che con la rassegna primaverile celebrerà i 150 anni della nascita del Cagnoni

«Innanzitutto in fase di riassegnazione dell’intervento - afferma il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa - ci siamo tenuti un mese di margine per eventuali imprevisti. Nei prossimi giorni poi, stileremo il programma definitivo della stagione primaverile che, in accordo con il direttore artistico Fiorenzo Grassi, partirà da metà aprile. Quindi, a livello di tempistiche, non esisteranno problemi in quanto i lavori - e devo riconoscere che l’impresa sta operando a spron battuto - si concluderanno per fine marzo-primi giorni di aprile».

La struttura a travi di legno alloggiata in cima alla torre scenica del teatro

“Conoscendo i pregressi, che hanno comportato anche la rescissione contrattuale con l’impresa precedente - spiega in una nota la direzione lavori - non si può prescindere dal constatare che il secondo classificato si è trovato a dover organizzare nell’immediato un cantiere con specificità del tutto particolari, dovute principalmente dall’operare in un luogo con spazi alti e complessi (torre scenica, doppio graticcio)”. A questo occorre aggiungere il reperimento materiali che “ha portato ad attese più lunghe rispetto al consueto” ed i necessari approfondimenti “che hanno evidenziato un sistema costruttivo volto massimizzare le tecnologie dell’epoca (strutture in ghisa/ferro e muratura) e tuttavia non affinato, che si è tradotto in scelte che ad oggi portano a manifestare crettature ben visibili sulle superfici” unitamente alle perdite registrate negli impianti idraulici “che hanno comportato ulteriori indagini per risolvere la causa del problema”.

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