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VIGEVANO

Petizione per bloccare il trasferimento delle Maddalene. Il sindaco Ceffa: sarò il primo a firmarla

Intanto dopo Pasqua il Vescovo di Vigevano incontrerà la Madre Generale della Congregazione

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

27 Marzo 2024 - 17:28

Petizione per bloccare il trasferimento delle Maddalene. Il sindaco Ceffa: sarò il primo a firmarla

No, le Maddalene non devono lasciare la città. Vigevano è pronta a mobilitarsi, a schierarsi al fianco delle “sue suore”. Una vera e propria istituzione, un punto di riferimento, una parte di storia che non può e non deve essere cancellata. Il Vescovo monsignor Maurizio Gervasoni nei giorni scorsi ha inviato una missiva per chiedere un incontro urgente con la Madre Generale della Congregazione di Piacenza che un paio di settimane fa aveva annunciato la volontà di chiudere l’istituzione di corso Genova. «Siamo in attesa di una risposta e soprattutto di un incontro - spiega sua Eccellenza - che con tutta probabilità avverrà dopo Pasqua. La Diocesi ha tutto l’interesse a tenere tutte le attività esistenti all’interno delle Maddalene e formuleremo una proposta alla Congregazione di Piacenza: assumerci la gestione dell’esistente e, in caso di decisione di alienare il bene, concordare un piano per entrare gradualmente nella proprietà del complesso».

Il Vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, con il sindaco Andrea Ceffa

In questi giorni, intanto, si sta preparando anche una petizione per bloccare il trasferimento delle suore, previsto per fine giugno. «Sarò il primo a firmarla - afferma il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa - e con me anche tantissimi altri componenti dell’attuale amministrazione». La petizione, dalle notizie in nostro possesso, è in fase di redazione e vedrà la luce nei prossimi giorni.

La città si sta mobilitando per bloccare il trasferimento delle suore Maddalene dall'istituto di corso Genova

Le Maddalene sono da sempre una parte di storia della città. E se le suore hanno dato tanto in questi anni a Vigevano, lo stesso ha fatto - e sta facendo - la città nei loro confronti. Senza dimenticare l’opera che ancora svolgono.  All’interno dell’istituto di corso Genova oggi ci sono sei suore (erano sette, ma una è stata trasferita a Torino). E se il problema è rappresentato dalla mancanza di vocazioni, ebbene ci sono una decina di suore di origine eritrea che sono pronte a sbarcare nella nostra città e proseguire l’opera e mantenere in vita un complesso che offre una serie di servizi fondamentali in quella che è rimasta l’ultima “casa delle Maddalene”.

Il pensionato, gestito dalle suore, che ospita una ventina di persone, quasi tutte insegnanti provenienti dal Sud che hanno ottenuto una cattedra negli istituti scolastici della zona

Qui sono tante le persone in difficoltà che trovano un pasto caldo, così come del vestiario, frutto della raccolta degli abiti usati. Per non parlare poi del pensionato che oggi ospita una ventina di donne, quasi tutte insegnanti che arrivano dal Sud e che hanno ottenuto la cattedra in istituti scolastici della zona (una di queste è qui da vent’anni e torna a casa solo per le festività). Così come trova sede all’interno del complesso la Fondazione Madre Amabile per minori in difficoltà, unitamente ad alcuni servizi della Caritas. «Vogliamo continuare a lavorare con la gente di Vigevano - dicono dall’istituto - perché la gente di Vigevano è nel nostro cuore. Vogliamo essere un riferimento per i giovani, per i poveri, per le ragazze in difficoltà».

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