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VIGEVANO

Caso Maddalene, il Vaticano in versione Ponzio Pilato

«Non si vede come prestare l'aiuto invocato», la risposta al sindaco Ceffa che ora rilancia: «andiamo a Roma, a parlare con il Papa»

Mario Pacali

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mario.pacali@ievve.com

29 Maggio 2024 - 13:31

Caso Maddalene, il Vaticano in versione Ponzio Pilato

Si andrà a Roma, «ma non in gita. Vogliamo essere ricevuti dal Santo Padre». Lo dice il sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa, dopo la risposta del Vaticano alla richiesta avanzata dal primo cittadino di stoppare il trasferimento delle suore Maddalene il 29 giugno prossimo. La missiva è stata un’autentica mazzata: “il Sommo Pontefice ringrazia per i sentimenti di fiducia manifestati e, mentre auspica che i desideri dei tanti fedeli vigevanesi possano essere tenuti in considerazione, rispettando tuttavia le autonome e legittime scelte dei Superiori della Famiglia religiosa, assicura un ricordo nella preghiera e invia la paterna Benedizione, pegno di pace e di fortezza nella fede”.

Ecco la risposta della Santa Sede all'appello del sindaco di Vigevano che invitava il Papa ad intercedere affinché non venissero trasferite le suore Maddalene

Una Santa Sede che mai come in questa occasione veste i panni di Ponzio Pilato, lavandosene le mani pur auspicando che “i desideri” dei tanti fedeli possano essere tenuti in considerazione? Sì, ma da chi, visto che nella missiva - firmata da monsignor Roberto Campisi, assessore della Segreteria di Stato del Vaticano - “non si vede come prestare l’aiuto invocato trattandosi di questione interna alla menzionata Congregazione che oggigiorno accomuna numerosi Istituti in difficoltà a motivo della mancanza di vocazioni e dell’età sempre più avanzata dei loro membri, per cui sono costretti ad assumere tali decisioni”.

Il sindaco di Vigevano, insieme alla Superiora del convento di corso Genova, Suor Rosalba, durante una diretta Rai

Una mazzata, dicevamo. Ma c’è anche rabbia e delusione per il tono utilizzato nella risposta. «Da un punto di vista istituzionale - afferma il sindaco Ceffa - sembra scritta con l’Intelligenza Artificiale, non c’è empatia, non una parola di conforto per le suore che tanto hanno fatto in questi anni per la città. Una parola per la città stessa. Questa - aggiunge il primo cittadino - deve essere chiaro a tutti, non è la battaglia di Ceffa che sta cavalcando l’onda della protesta per fini personali, ma la battaglia di un’intera città, dell’indignazione popolare davanti ad una scelta incomprensibile come quella di trasferire le nostre suore Maddalene. Mi auguro che questa lettera ricevuta, che ritengo poco rispettosa e rispetto alla quale nutro seri dubbi che qualcuno abbia sottoposto la questione a Papa Bergoglio, non sia la pietra tombale sulla vicenda. Così come mi sarei aspettato che fosse firmata se non dal Santo Padre, almeno da una figura di più alto livello».

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