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VIGEVANO
20 Ottobre 2025 - 17:10
VIGEVANO - Tutta la vicenda della riqualificazione dell'ormai ex mercato coperto rischia di finire persino in Parlamento: un paio di deputati, infatti, stanno valutando la possibilità di presentare un'interrogazione sull'abbattimento dei tigli e sulle procedure adottate per il cantiere di via Rocca Vecchia, compreso il rispetto delle norme di sicurezza.
I rappresentanti di Pd (Marco Vassori), Polo Laico ( Luca Bellazzi), Movimento 5 Stelle (Silvia Baldina) e Rifondazione comunista (Edoardo Casati) hanno presentato questa mattina (lunedì) in una conferenza stampa 7 punti sui quali baseranno le prossime iniziative.
La conferenza stampa di lunedì mattina: da sinistra Marco Vassori, Luca Bellazzi, Silvia Baldina e Edoardo Casati
«Perchè alcuni pensano che in città ci siano problemi più importanti dei tigli. Ecco, io penso che chi ha questa visione oltre ad avere completamente ragione sia però corresponsabile del disastro - ha esordito Luca Bellazzi - Perché questa è la scusa per non fare nulla e lasciare tutto inalterato. La vicenda dei tigli è infatti paradigmatica di come questa Amministrazione e le precedenti si muovano: approssimazione, superficialità, paura, sottomissione e incapacità. Non ho inserito dolo. Credo che più che altro infatti siano approssimativi, poco capaci e totalmente senza visione. Anche il PGT ne è un esempio: mica penserete che sono partiti perché pensavano di cambiare Vigevano? Sono partiti perché un operatore privato ha chiesto una variante per fare un supermercato in corso della Repubblica. E, proprio perché non volevano favorirlo, hanno messo mano al ripensamento della città futura. Alla fine l’operatore (e a questo punto altri) avrà ciò che chiedeva ma almeno il piano è stato redatto da gente capace che ha spiegato loro cose su Vigevano che noi dicevamo da anni… magari stavolta le capiranno».
I SETTE PUNTI
È stata la consigliera cinquestelle Silvia Baldina a elencare i 7 punti sui quali l'opposizione intende concentrare la propria iniziativa sul caso mercato coperto. Eccoli.
1. Richiesta di dimissioni
Le promesse fatte in Consiglio Comunale sono state disattese.
Chiediamo le dimissioni del sindaco, che ha dimostrato una totale inadeguatezza nella gestione del verde urbano e nel rispetto delle procedure democratiche.
2. Interrogazione parlamentare
Abbiamo attivato dei deputati affinché venga presentata un’ interrogazione parlamentare. Pretendiamo che il Ministro dell’Ambiente risponda pubblicamente su quanto accaduto a Vigevano.
3. Dove è finito il legno?
Il legno dei tigli abbattuti ha un valore economico significativo: circa 80€ al quintale. Chiediamo trasparenza: chi lo ha portato via? Dove è stato destinato? È stato venduto? A chi?
4. Sicurezza sul lavoro
Abbiamo raccolto foto e video che mostrano come l’azienda incaricata abbia operato senza protezioni, in violazione delle norme di sicurezza. Questo è inaccettabile.
5. Nessuna politica per il verde
Non si tratta solo dei tigli. È evidente che non esiste una politica seria per il verde urbano. Basta guardare lo stato dei giardini Parri e Regina Margherita: abbandono, incuria, mancanza di visione.
6. Tempistiche sospette
Ci è stato detto che i lavori finiranno a giugno 2026, ma allora perché tanta fretta? Perché un blitz proprio giovedì quando il cantiere era vuoto venerdì? Hanno forse la coda di paglia?
7. Verifica delle radici
Avevamo chiesto via PEC che il sindaco convocasse la minoranza e i suoi esperti per verificare insieme se le radici interferissero davvero con la struttura. Nessuna risposta. Questo silenzio è eloquente. Ora vogliamo essere presenti all’apertura della soletta per verificare la reale interferenza.
Marco Vassori ha attaccato duramente il sindaco Ceffa, che un anno fa in consiglio comunale aveva promesso di voler rispettare un patto da gentiluomini sul monitoraggio dei tigli, prima di un eventuale loro abbattimento: «Ha mentito in consiglio comunale, quindi davanti a dei pubblici ufficiali, una comportamento che credo possa avere anche rilevanza penale. Ma poi c'è la politica, che è un'altra cosa: il problema del mercato coperto è l'arroganza istituzionale dimostrata dal sindaco e dalla sua maggioranza. Siamo di fronte a un sistema ramificato e con radici salde. Appoggiarli perchè si ritiene che non ci siano alternative significa volersi tenere questo sistema». Anche Edoardo Casati ha voluto sottolineare che tutta la cvicenda è «una parabola significativa, perchè poi in quell'area verrà fuori una schifezza. E vorrei far notare come ci fosse un grande schieramento di Polizia Locale e di Stato martedì scorso al presidio di protesta, nessuno a controllare la correttezza del lavoro in cantiere».
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