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Lo spaccio è in piazza della Chiesa

Dal 1475 alle risaie di oggi: Ballone, il riso di Cassolnovo che racconta la Lomellina

Prodotti d'eccellenza dal produttore al consumatore, ed idee golose per i cesti di Natale

Davide Maniaci

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dade.x@hotmail.it

16 Dicembre 2025 - 11:14

Qui le risaie esistono da almeno 550 anni: era il 1475 quando a Villanova, frazione di Cassolnovo, partiva una lettera. Mittente: Galeazzo Maria Sforza, signore di Milano. Il destinatario era l’oratore del Duca d’Este in Milano, Nicolò de Roberti, con la promessa d’invio di dodici sacchi di semente di riso dal quale se ne potranno ricavare dodici per sacco contro i sette del frumento. Si tratta di un primato europeo.
Proprio qui, a Cassolnovo, con la scelta precisa di proporre soltanto prodotti legati al territorio, un'azienda agricola aspetta clienti vecchi e nuovi. L'obiettivo è quello di trasmettere l'eccellenza gastronomica per tutte le tasche.

Lo slogan è schietto e rassicurante. «Riso Ballone, non c'è paragone». Ballone è Claudio, il coltivatore, volto notissimo a Cassolnovo. Insieme alla moglie Chiara (vero “cuore” del negozio) gestisce il punto vendita, anzi “lo spaccio” in paese, nella piazza della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo. Accolgono col sorriso e spiegano come il riso vada direttamente dal produttore (ossia loro, circa nelle stesse risaie) al consumatore. Il filmato qui proposto lo spiega. Il Carnaroli, cioè il re del riso per risotti, è nella nuova confezione. Il colore della scatola è quello della paglia, il marchio l'inconfondibile spiga e la scritta in grande lo specifica: 18 minuti di cottura, ossia un livello altissimo dal punto di vista gastronomico. E sul retro viene raccontata proprio la storia accennata sopra. La lettera del duca, la prima risaia, cinque secoli di raffinazione ed evoluzione del prodotto, una tradizione che continua.

«Se dovessi consigliare due ricette – aggiunge Claudio Ballone – direi assolutamente risotto Carnaroli con fagiolini dell'occhio e pasta di salame, tipicissimo della zona, o il classico alla milanese, quindi con lo zafferano, che va sempre bene. Ma è un prodotto talmente versatile che lo si può cucinare come si vuole». Nello spaccio, grazie alla collaborazione con aziende agricole del territorio, si trova molto altro: sottoli e sottaceti, farine, grissini, conserve, marmellate, biscotti (tra cui i Bartlamìn, quelli fatti in paese). Nel cesto di Natale, siccome ormai bisogna iniziare a pensare seriamente a cosa regalare a parenti ed amici, si trova tutto quanto elencato, in varie dimensioni. Inoltre, chiunque può venire con una cesta propria e riempirla di ciò che vuole».

«Lo spaccio - conclude Claudio Ballone - è aperto dal martedì al sabato dalle 9,30 alle 12,30, generalmente. Ma in questo periodo di festa siamo aperti ogni giorno sia al mattino sia dalle 15,30 alle 19,30». Obiettivo chiaro: mettere a disposizione di più gente possibile questo paese delle meraviglie “made in Lomellina”, dove perdersi tra colori e immaginare profumi e gusti antichi.

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