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L'ATLETA VIGEVANESE STUDIA ALLA PACE UNIVERSITY DI NEW YORK

Nuoto, Eugenia Morossi eletta "matricola della settimana" dalla Ncaa

«Straordinaria esperienza di vita e di sport»

Umberto Zanichelli

Email:

umberto.zanichelli@ievve.com

30 Ottobre 2024 - 19:00

Nuoto, Eugenia Morossi, eletta "matricola della settimana" dalla Ncaa

Eugenia Morossi studia alla Pace University di New York

E’ iniziata nel modo migliore l’avventura americana della vigevanese Eugenia Morossi, atleta della Vigevano Nuoto, attualmente studentessa alla Pace University di New York, eletta “matricola della settimana” dalla Ncaa, l'organizzazione che gestisce lo sport universitario Usa, per la prestazioni ottenute con i Setter con i quali ha migliorato i tempi sulle 100 e 200 yard e contribuito alla vittoria nella staffetta dei 200 misti al Saint Michael’s quando i Setter hanno fermato i cronometri sul tempo di 1’56”08.

Ma ovviamente l’esperienza americana della nuotatrice vigevanese è a 360 gradi. «Inizialmente l’idea di salire su un aereo e volare dalla parte opposta del pianeta non mi sembrava così allettante – racconta Eugenia Morossi  - Ero combattuta, soprattutto perché molto legata alle persone che mi circondavano e sopportavano ogni giorno. Sapere di dover rinunciare ad allenarmi ogni giorno con il mio coach, Riccardo Ge, era senza dubbio la prospettiva che più mi tratteneva dall’accettare una delle proposte di studio negli Stati Uniti.  Vivere da sola, in un Paese con una cultura e uno stile di vita completamente diversi dal nostro - prosegue - circondata da persone che non parlano la tua lingua è difficile. Le prime settimane trascorse qui a New York sono state un continuo alternarsi di emozioni: la consapevolezza dell’esperienza in cui mi ero appena immersa era esaltante, mi affascinava; allo stesso tempo, però, non mancavano i momenti in cui l’unica sensazione da cui venivo improvvisamente pervasa era una profonda malinconia, forse data dalla forte nostalgia di casa, forse invece dalla paura, o consapevolezza, di quanto mi rivelassi fragile di fronte a una situazione così travolgente. Ad “aggravare” questo contrastarsi di insicurezze erano le ore di distanza da casa, i momenti in cui i miei amici e la mia famiglia dormivano, quelli durante i quali la solitudine si faceva sentire maggiormente».

Eugenia Morossi (a destra) con una compagna di squadra

Ma una volta entrata in quello che chiama “il meccanismo americano”, Morossi ha iniziato ad apprezzarlo. «Seguire le lezioni, relazionarsi, studiare e persino allenarsi parlando in inglese è un dettaglio non da poco, è disorientante inizialmente, ma ormai è già diventata un’abitudine. In concreto la mia vita negli Stati Uniti è questa: attualmente sto studiando Business. Sono una studente-atleta e questo comporta il doversi svegliare tutti i giorni alle 5 o alle 6, in base al giorno della settimana, per cominciare l’allenamento alle 5.45 o alle 6.45. A questo si aggiungono i due doppi allenamenti settimanali, che probabilmente a breve diventeranno tre. Le mie giornate ormai si alternano tra allenamenti e lezioni. Certo, tutto questo ha richiesto, richiede e so che continuerà a richiedere un continuo grande impegno da parte mia, ma sono consapevole di avere il grande desiderio di arrivare allo step successivo, al gradino più alto di questo lungo percorso, e di avere dalla mia parte tante persone, ormai anche americane, che saranno sempre di supporto e disponibili a dare una mano nei momenti in cui ne avrò bisogno. Sono grata dell’opportunità che mi ritrovo a vivere ogni giorno, devo ringraziare ancora la mamma per questo, come lo sono per la persona su cui sto lavorando giorno dopo giorno, per rendere fieri me stessa e quelli a me cari».

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