Quindici racconti fulminanti. Che partono da situazioni proprie della vita di tutti i giorni ma che, all'improvviso, hanno uno scarto narrativo che proietta il protagonista e chi legge in un universo parallelo non più reale, ma fantastico. O forse, meg
Davide Zardo, conosciuto e apprezzato giornalista locale, sarà a fine mese in libreria con la sua prima opera narrativa. Nebbie e altri miracoli edito dall'editore Giallomania raccoglie quindici racconti che l'autore ha scritto nell'arco di dieci anni. Racconti legati da un preciso filo conduttore con personaggi e situazioni che si rincorrono e si ritrovano: il giornalista ma anche e soprattutto figure di angeli, santi, diavoli e anche del Padreterno. Il punto di partenza sono sempre situazioni concrete. Come un viaggio a Venezia che capita al protagonista di "Carnevale infernale" ospite di un albergo in cui, improvvisamente, le porte e le finestre si chiudono ed uscire diventa impossibile. Il mistero è svelato dalle lettere e dalla scritta che, grazie ad un gioco linguistico caro a Zardo, il protagonista finalmente libero nota: non "Hotel" ma "Hot Hell". Diversi i riferimenti al lavoro di cronista di Zardo come in "Edizione straordinaria" e nel bellissimo "Otto anni prima", in cui sempre in modo fantastico (ma forse non troppo...) si riflette sulle conseguenze nel riportare i particolari di un fatto di cronaca e su come tale atto possa far incrociare destini. Angeli abbiamo detto e anche Santi ricorrono nei racconti di Zardo. Come San Rocco che si materializza in un personaggio che compare in una piccola comunità locale, costringendo gli abitanti a confessare vizi e colpe. L'apertura di porte spazio-temporali che dalla realtà quotidiana immettono in un tempo altro, si coglie perfettamente nel racconto "Case", dove il protagonista non trova più le chiavi di casa ma non solo, in ufficio nessuno risponde, le tapparelle sono bloccate e all'improvviso si accorge che tutti sono chiusi in casa. In "Anniversari d'ottobre" invece il protagonista si trova bloccata da una nebbia che non gli consente di andare al lavoro in macchina. Costretto a muoversi a piedi, finisce in un altro posto di lavoro e si ritrova a vedere moglie e famigliari che piangono per la sua improvvisa scomparsa. m.c.