“L’Infornatore Vigevanese”: la satira corre su Facebook

La “sostituzione di persona” ci lascia impensieriti giusto una notte, ma la lettura mattutina - l’indomani - delle prime notizie pubblicate della redazione “infornata” ci regala una serie di risate così grasse da spingerci a contattare gli amministratori per congratularci con loro. Dall’ultim’ora - “Sfrattati 52 uccelli migratori. Ci rubano le briciole, i nidi e le antenne, che tornino a casa loro!” - alla sanità - con il “primo trapianto di autostima della storia a Vigevano” praticato sull’ex sindaco della città ducale, Valerio Bonecchi, uscito sconfitto dalle elezioni comunali - alla viabilità - “Vigevano: prende una buca e precipita all’inferno” - fino alla rubrica enigmistica, la nostra redazione non ha dubbi: «l’Infornatore, qui l’Informatore: urge incontro non virtuale tra noi», scrive il nostro direttore Mario Pacali nel messaggio-gancio alla nuova pagina Facebook. Presto ricontattato, segue meeting con i componenti della giovane redazione satirica ducale e la piacevole chiacchierata culmina con un subitaneo sodalizio: da oggi l’Informatore darà ospitalità in una rubrica fissa alle notizie satiriche dell’Infornatore.

I colleghi - che preferiscono mantenere l’anonimato, pertanto li conoscerete attraverso i loro pseudonimi: Dwight Lacatu?s, Ercole J. Vongola, Carmine F. Suagghetti, Romanij Vinodolsky, Shawn Calippo, Nunzia Colgin... - così si presentano: «L’Infornatore Vigevanese è un paragiornale umoristico incentrato su Vigevano e le località limitrofe. Nasce come pagina Facebook da un’idea di alcune persone. Fino a qui, nulla di nuovo. È in effetti un’abitudine ricorrente delle idee l’essere pensate dalle persone: la storia è piena di esempi illustri. Eccone alcuni: l’idea del tempo. Le piramidi. La Gestapo. L’agricoltura. Equitalia. Il gioco degli scacchi. Le parole difficili tipo “idiosincrasia”. Gli elenchi. Il pallino sulla lettera å che ci fa un sacco ridere. Ecco. Come tutte le idee, ce ne sono di buone e meno buone. “L’Infornatore” non si pone minimamente il problema, e lascia le riflessioni etiche a chi da anni se ne occupa professionalmente: la pornografia. Che ci sentiamo di ringraziare, perché così non dobbiamo occuparcene noi. All’atto pratico, “l’Infornatore” tratta di fatti inventati di sana pianta e verità gonfiate ad hoc per impressionare i lettori e comprare i voti degli anziani. Posto che il nostro unico obiettivo è arricchirci, questo ci rende a tutti gli effetti dei veri giornalisti. Invitiamo l’Albo a tenerne conto. Giuriamo solennemente di raccontare boiate. E, magari, alla fine, se c’è spazio, la cosa più decorativa di tutte: la verità».

@ L'INFORMATORE - a.v.